Sanità Calabria

Catanzaro, niente indennità Covid ai sanitari convenzionati al 118: «Premialità solo agli assunti»

Il personale che ha lavorato a stretto contatto con i pazienti positivi durante la pandemia non riceverà alcun premio dall'Asp nonostante fossero stati inclusi nell'accordo siglato nel luglio 2020

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di Luana  Costa
1 febbraio 2023
18:00

Solo «profonda gratitudine» stringe oggi in mano il personale convenzionato del 118 della provincia di Catanzaro che ha operato in prima linea durante i due anni più duri della pandemia. A stretto contatto con i pazienti positivi durante i trasporti in ambulanza verso i centri Covid e bardati per lunghe ore in tute per evitare il contagio.

Nessuna indennità

Ai sanitari del 118, l’Asp di Catanzaro non liquiderà alcuna indennità secondo quanto si evince da una comunicazione interna del settore Gestione risorse umane perché le somme «sono rivolte al personale della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria e delle professioni sanitarie dipendente del servizio sanitario regionale e del personale del comparto sanità dipendente».


In convenzione

Insomma, non un solo euro a titolo di ristoro verrà erogato ai sanitari del 118 che prestano servizio in regime di convenzione benché il personale fosse incluso nell’accordo siglato nel luglio del 2020, dalle organizzazioni sindacali e dall’allora delegato per l’emergenza Covid, tra le categorie beneficiarie dell’indennità una tantum.

L'accordo del 2020

«Le premialità sono destinate a tutto il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere del servizio sanitario regionale sia con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, a tempo determinato, con rapporto di lavoro convenzionato o con altri rapporti di lavoro flessibile» si legge in quel documento.

Nel solco della legge

Ma secondo l’Asp di Catanzaro non vi è stato finora un pronunciamento chiaro da parte della Regione Calabria e, pertanto, si è deciso di «muoversi nel solco delle previsioni legislative e delle disposizioni regionali impartite». A bocca asciutta rimangono così gli operatori a quali però l’azienda sanitaria riconosce l’impegno profuso: «Pur nel condividere il legittimo disappunto di una categoria professionale che, sebbene abbia fattivamente contribuito a garantire un servizio essenziale e necessario per la salute pubblica e per il quale la direzione esprime profonda gratitudine, ad oggi non vede il concreto riconoscimento di un premio al pari del personale in regime di dipendenza».

Giornalista
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