Concussione aggravata, peculato aggravato, falsità ideologica e materiale aggravata. Sono questi i reati a vario titolo contestati a cinque ex amministratori e a un ex funzionario del Comune di Savelli, in provincia di Crotone, accusati di aver indebitamente incassato dalle casse comunali la cifra di poco più di 70mila euro, di cui circa 50mila illeciti. Gli amministratori si sarebbero fatti accreditare sui propri conti correnti un totale di circa 116 mandati di pagamento, a loro diretti dalla Tesoreria comunale. Ma procediamo con ordine.

La concussione (che non convince il gip)

È indagato per concussione aggravata l’ex assessore ed ex comandante della polizia municipale Vincenzo Anania. Secondo l’accusa formulata dalla Procura di Crotone, il 74enne, attraverso la minaccia di attentare all’incolumità dell’ex responsabile dell'area Economico Finanziaria del Comune di Savelli, Michele Giudicissi, lo avrebbe costretto a emettere in suo favore falsi mandati di pagamento, relativi ad indennità ed emolumenti a lui non spettanti, come assessore o ex comandante della Polizia Municipale, per un totale di oltre 36mila euro. Secondo quanto raccolto dalle indagini dei carabinieri del Nucleo operativo del Reparto investigativo, Anania avrebbe profferito contro il funzionario le seguenti parole: «Mi devi fare per forza questi mandati di pagamento altrimenti ti posso pure ammazzare». Per quanto riguarda la concussione il gip ha rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare poiché, secondo il giudice, le accuse che l’ex funzionario Giudicissi avrebbe rivolto ad Anania sono da ritenersi «inattendibili e inveritiere», adoperate dall’indagato solo per alleggerire la propria posizione.

I falsi mandati di pagamento

Allo stesso tempo il funzionario Giudicissi è indagato, insieme all’ex assessore Anania e a una serie di ex amministratori, di aver contribuito ai reati di falso e peculato. Nel dettaglio Michele Giudicissi è indagato insieme ad Anania perché, costretto dietro minaccia dall’assessore, avrebbe emesso in suo favore 26 falsi mandati di pagamento. Mandati che venivano trasmessi alla Tesoreria comunale e incassati da Anania, tramite accredito su proprio conto corrente dal conto corrente del Comune, per un totale di 36.166,32 euro.

Peculato e falso vengono, inoltre, contestati a Giudicissi e all’ex assessore con deleghe alle "Politiche sociali, protezione civile, Pnrr, lavori pubblici e personale" nonché appuntato scelto dei carabinieri in servizio alla Stazione di San Giovanni in Fiore, Tommaso Frigoli. In favore di Frigoli, il funzionario avrebbe emesso sei mandati di pagamento per un totale di 1.611,85 euro.

Coinvolto anche l’ex vicesindaco Bruno Vittorio Caligiuri che si sarebbe appropriato indebitamente, sempre tramite l’operato di Giudicissi, della somma di 14.048,375 euro tramite 45 mandati di pagamento.

Dalla Tesoreria comunale sarebbero poi stati indebitamente trasmessi 33 mandati di pagamento, per un totale di 5.759,00 euro, in favore di Letizia Grazia Barbato, ex assessore con deleghe per “Associazionismo e volontariato, turismo e tempo libero, museo e biblioteca”.

Coinvolto anche un altro ex vicesindaco, Antonio Cerminara, il quale avrebbe incassato 1.824,628 euro tramite accredito sul proprio conto corrente, dal conto corrente del Comune, attraverso l’emissione di sei falsi mandati di pagamento.

Il gip del Trubunale, Assunta Palumbo, ha disposto nei confronti degli ex amministratori il sequestro preventivo per equivalente delle somme che sarebbero state indebitamente percepite e ha ordinato, inoltre, la misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Savelli nei confronti dell’ex assessore Vincenzo Anania in relazione alle accuse di peculato e falso per il pericolo di reiterazione del reato.