Coronavirus Corigliano Rossano, polo Covid: arrivano i primi pazienti

Operazioni di trasferimento riuscite a parte qualche problema organizzativo, mentre continua la polemica politica

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di Matteo Lauria
1 novembre 2020
11:23
Le prime ambulanze giunte ieri al Polo Covid di Rossano
Le prime ambulanze giunte ieri al Polo Covid di Rossano

I primi pazienti Covid con pochi sintomi sono giunti al polo Covid dello spoke di Corigliano-Rossano, provenienti prevalentemente da Cetraro e da parte della provincia di Cosenza in cui sono scoppiati i focolai.

 


Le operazioni di trasferimento si sono svolte con tranquillità, grazie all’intervento del personale sanitario medico e paramedico e del personale Usca (Unità speciali di continuità assistenziale). Qualche problema organizzativo in serata a causa dell’inesperienza a trattare una branca di infettivologia mai stata presente al “Nicola Giannettasio” e da qui i timori, legittimi, di contagi.

 

All’arrivo delle prime ambulanze in ospedale vi era il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, il capo di dipartimento di emergenza-urgenza dottor Natale Straface, il dottor Giovanni Malomo a cui è stata demandata la responsabilità del polo.   

 

Polemica contro Stasi

Il sindaco Stasi a più riprese è stato contestato per aver perorato la realizzazione del polo Covid a Rossano, scelta a suo parere, dettata dal fatto che ogni realtà deve assumersi l’onere e la responsabilità, in casi soprattutto di emergenza, di contribuire nei modi e nelle modalità consentite e possibili.

 

In suo sostegno perviene una nota del gruppo consiliare Corigliano Rossano Pulita che replica alle tante polemiche sul punto messe in evidenza sui social e sui media in genetale.

 

«Eccola qui “la patacca” rifilata a Flavio Stasi. Eccolo qui, il “reparto fantasma”. Eccola qui “l’ennesima fregatura cosentina che si è fatto dare il Sindaco per puro narcisismo”. Eccolo qui, purtroppo, attivo ed operativo il centro covid del nostro ospedale. Con dieci posti letto disponibili, 5 pneumologi e 10 unità infermieristiche, perché pure il nostro territorio possa fare la sua parte degnamente in questa guerra contro un nemico invisibile e subdolo.

 

Si è ottenuto ben poco - si è detto - “solo” una TAC, e invece c’è un reparto pronto ad accogliere malati, solo il compito di un ospedale. E il laboratorio completerà a brevissimo il quadro permettendo diagnosi tempestive, per questa malattia e dopo per una virologia all’altezza del 2020. Solo questo dunque». Il movimento ritiene «che oggi un po’ di persone dovrebbero chiedere scusa al Sindaco, per primo, ma sappiamo già che non avverrà.

 

Domani magari si approprieranno di questo risultato, ma tant’è, i nostri cittadini hanno scelto un altro stile di amministrazione, quella che lavora nel silenzio e con senso di responsabilità per ridare dignità e speranza al territorio. Quella di Flavio Stasi».


 

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