Covid, gli infermieri che si vaccineranno per primi in Calabria: «Un atto di responsabilità»

Timori e speranze di chi domenica sperimenterà le prime dosi. «Speriamo che rappresenti la fine di questa pandemia che ha portato tanti morti e sofferenza» (ASCOLTA L'AUDIO)

di Luana  Costa
23 dicembre 2020
20:35
Gli infermieri Cristiano e Zinzi
Gli infermieri Cristiano e Zinzi

«Credo fermamente nella scienza». Francesco Cristiano, 58 anni, infermiere al policlinico di Catanzaro sarà tra i primi a sottoporsi alla vaccinazione anti Covid nella campagna che prenderà il via in tutta Europa il prossimo 27 dicembre. Una scelta deliberata: «Quando mi hanno contattato dalla direzione medica per chiedere la mia adesione, ho chiesto io stesso di essere il primo a vaccinarmi perchè chi, come me, lavora in prima linea ha una grande responsabilità».

Mai tirato indietro

Da 41 anni lavora nel reparto di Malattie infettive dell'azienda universitaria, da marzo distaccato alla tenda pre-triage per effettuare i tamponi: «Credo che mi abbiano scelto per la mia lunga esperienza - precisa - e io non mi sono tirato indietro, come invece hanno fatto in tanti inviando certificati medici o chiedendo il trasferimento in altri reparti».


Nessuna esitazione

Senza esitazione la prossima domenica sarà tra i medici, gli infermieri e gli operatori sociosanitari calabresi che tra i primi si faranno iniettare il vaccino Pfizer/BioNtech che sarà distribuito nei prossimi giorni dall'esercito in occasione del vaccine day in programma il 27 dicembre.

«Sono cosciente dei rischi dal momento che si tratta di un nuovo vaccino ma non ho affatto paura. Mi sono sempre vaccinato contro l'influenza stagionale, senza remore. E credo che sia un atto di responsabilità per chi svolge attività di assistenza a stretto contatto con persone fragili. Deve essere chiaro che se io trasmetto anche una semplice influenza ai pazienti ricoverati in un reparto, contagio tutti e questo è inaccettabile. Ognuno è libero di scegliere per sè ma senza arrecare danno ad altri, ad esempio a pazienti immunodepressi o in gravi condizioni di salute». 

Il nuovo vaccino

Lungo pomeriggio di formazione per una parte dei sanitari che domenica saranno vaccinati e che poi formeranno un team interno. Questo pomeriggio hanno partecipato ad una conferenza esplicativa sulle modalità di somministrazione del vaccino. Saranno loro poi a vaccinare a loro volta tutti gli operatori sanitari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi: «È quasi un vaccino normale - spiega ancora Francesco Cristiano -, comporta solo un po' di tribolazione nella fase di diluizione. Vengono distribuiti in flaconi multiuso ed è necessario misurare la giusta dose prima di iniettarlo ma nulla di particolarmente complicato» assicura l'infermiere. 

Vaccinarsi e vaccinare

Un corso che non è solo stato informativo ma ha anche finito per "contagiare" e incoraggiare: «Dalle 14.30 alle 16.10 abbiamo assistito a questa conferenza che ha dissipato ogni mio dubbio. Adesso sono convinta della necessità di vaccinarmi e vaccinare» conferma Patrizia Zinzi, 46 anni, infermiera e responsabile del Day Hospital di Malattie infettive dell'ospedale Pugliese di Catanzaro. 

«All'inizio ero un po' preoccupata però dopo essermi confrontata con medici e anestesisti mi sono rassicurata. Ho confrontato le percentuali e le statistiche e ho potuto constatare che il vaccino della Pfizer ha il 95% d'efficacia. Oggi sono entusiasta e spero che questo vaccino rappresenti la fine per questa epidemia che combattiamo da nove mesi nei reparti. Abbiamo assistito a molti decessi e siamo stati testimoni di tanta sofferenza. Quindi, consiglio a tutti di vaccinarsi».

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