Covid

Da Catanzaro a Lamezia scuole aperte ma aule vuote, gli studenti disertano le lezioni

Erano stati gli stessi alunni a chiedere ai sindaci di rivalutare le decisioni «per garantire l’aumento delle vaccinazioni e per salvaguardare l’incolumità di studenti e famiglie» (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione
10 gennaio 2022
12:33

Aule vuote nei centri della provincia di Catanzaro dove i sindaci avevano deciso di non emettere ordinanze di sospensione delle lezioni a causa dei contagi al Covid-19. Si moltiplicano, infatti, le segnalazioni sia da Catanzaro, che da Lamezia Terme e da alcuni centri della provincia, che evidenziano come le presenze in classe siano davvero poche. Soltanto pochi studenti, nei vari gradi, hanno deciso di presentarsi dopo le vacanze natalizie e la proroga concessa dalla Regione Calabria per aumentare le vaccinazioni tra i più giovani.

Erano stati gli stessi studenti, con lettere indirizzate ai sindaci di Catanzaro e Lamezia Terme e firmate dai rappresentanti d'istituto di diverse scuole di secondo grado catanzaresi, a chiedere di rivalutare le decisioni visto l’alto numero di contagi. A Catanzaro, in particolare, erano stati gli studenti degli istituti Liceo Scientifico Siciliani, Liceo Scientifico Fermi, Itas Chimirri, Istituto d'istruzione superiore De Nobili, Ite Grimaldi-Pacioli, a rivolgersi al sindaco, nonché presidente della Provincia, Sergio Abramo: «La rappresentanza catanzarese, ritiene questa misura necessaria per dare continuità a quelle precedentemente attuate, per garantire l’aumento delle vaccinazioni e per salvaguardare l’incolumità di studenti e famiglie».


Al liceo scientifico Fermi, alcune delle 70 classi sono rimaste vuote. «Io - ha detto la dirigente Teresa Agosto - non ho ben capito lo sciopero che senso ha. Teatri, ristoranti, cinema, quelli non sono luoghi di contagio? Comprendo il problema dei trasporti. Comprendo tutto e tutti, ma la Dad non la posso concedere. Sono un dirigente dello Stato e devo applicare le norme». La dirigente si pone un interrogativo rispetto agli assenti e lo rivolge alle famiglie: «Siamo sicuri che questi ragazzi la sera stanno a casa? Vengono evitate altre fonti di contagio? Noi personale scolastico siamo qui e assicuriamo il servizio». In ogni caso, per le assenze non saranno presi provvedimenti. «Non me la sento - ha detto Agosto - anche perché andrebbe contro la potestà genitoriale. Ci dobbiamo calare in questo clima di paura. Quello che è successo alla Patari e all'Aldisio (due istituti vandalizzati nel corso della notte, ndr), per esempio, è gravissimo e dà il polso della situazione fuori controllo, dovuta ad una pressione psicologica eccessiva che non tutti sappiamo gestire».

Il timore degli insegnanti, tuttavia, è reale. «Nelle classi - spiega una docente - ci sono alcuni assenti, però io mi sento come se fossi mandata al fronte e pronta al sacrificio, mio e dei miei familiari. Non è giusto. Abbiamo speso milioni per i banchi con le rotelle, ora non è possibile fare prevenzione per garantirci tamponi che ci tutelino?».

La situazione a Cosenza

A Cosenza non si registrano particolari disagi e l'80% circa degli studenti si è regolarmente presentato, così come il 90% dei docenti. Nessuna classe risulta in quarantena. Genitori di alunni delle superiori hanno fatto richiesta della Dad, soprattutto a causa dei trasporti, che non è stata accolta dai presidi per la direttiva ministeriale.

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