12 gennaio 2020: l’arbitro Luigi Catanoso si accascia al suolo. Aveva già accusato problemi fisici nel primo tempo e, quando mancano undici minuti al termine di un Gubbio–Virtus Verona che gli umbri stanno vincendo, non ce la fa più. Il dolore è troppo forte, e il direttore di gara produrrà certificati medici per provarlo. Ma i dubbi restano: quell’infortunio “decide” una partita sulla quale viene registrato un flusso anomalo di scommesse provenienti dalla Calabria.

Più di cinque anni dopo, il fischietto reggino finisce ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Penalty” coordinata dalla Procura di Reggio Calabria diretta da Giuseppe Borrelli: una presunta frode sportiva su partite dei campionati Primavera e Primavera 2, con l’obiettivo — secondo gli investigatori — di estendere il sistema anche ai campionati professionistici.

Le anomalie in Benevento–Cesena

Lo schema (questa volta senza l’infortunio) si ripete in occasione di Benevento–Cesena del 13 gennaio 2024, match del campionato Primavera 2 terminato 3-2 per i campani. Anche in questo caso si registrano anomalie nei flussi di scommesse, segnalate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm).

Tornano anche i riferimenti geografici: la maggior parte delle giocate anomale viene effettuata in provincia di Reggio Calabria. L’alert scatta per le puntate sul risultato “1”: su 40mila euro totali giocati, ben 37mila vengono scommessi sulla vittoria del Benevento, con vincite complessive superiori a 78mila euro.

Una cifra sproporzionata rispetto alla norma. Le giocate appaiono frazionate — per evitare, secondo l’accusa, l’identificazione — e il 30% delle scommesse anomale risulta concentrato a Reggio Calabria. Inoltre, l’Adm segnala il nome del direttore di gara: è ancora Luigi Catanoso, lo stesso del match del 2020, facendo così accendere i riflettori sull’arbitro.

Sono 95 le scommesse registrate direttamente nei punti vendita, concentrate «tra i comuni di Condofuri, Melito Porto Salvo, Palizzi e Reggio Calabria» nei giorni 12 e 13 gennaio 2024, in un arco di tempo compatibile con gli spostamenti fra queste località.

Dai sospetti alle indagini

I fari degli inquirenti tornano così su Catanoso e sul precedente di Virtus Verona–Gubbio, che già aveva destato perplessità. Analizzando a ritroso la carriera dell’arbitro, emergerebbe «una serie di anomalie nella condotta del direttore di gara», secondo quanto riportato negli atti.

Sono però le partite del 2024 a rafforzare i sospetti: nell’ordinanza di custodia cautelare compaiono cronache di match con espulsioni e decisioni arbitrali sorprendenti, tali da oscurare il risultato sportivo e alimentare i sospetti di combine.

Nove partite sotto la lente

Il 25 marzo 2024 arriva una nuova segnalazione dell’Adm: “Analisi flussi scommesse incontri di calcio arbitrati dal signor Luigi Catanoso”.

Vengono esaminate nove partite, e «su almeno sei di questi incontri si è riscontrato un gioco concentrato su specifici esiti, ma con volumi di gioco tali da non rendere evidente l’anomalia del flusso», sempre con la solita concentrazione dei punti vendita nel Reggino.

È la scintilla che dà il via all’inchiesta: «Oltre all’evidente frode in Benevento–Cesena», scrive la Procura, si ipotizza «il coinvolgimento di Catanoso in un più ampio sistema illecito».

Le altre partite disputate nel 2024

Sotto la lente della magistratura reggina ci sono anche altri incontri disputati nel 2024 e rientranti nel campionato Primavera under 19: Hellas Verona–Cagliari del 19 maggio, Sassuolo-Verona del 18 febbraio, Napoli-La Spezia del 24 febbraio, Salernitana-Entella del 9 marzo e Cagliari-Inter del 14 settembre. Per quanto riguarda la Serie C, invece, sempre nello stesso anno l’associazione a delinquere avrebbe indirizzato le partite Pineto-Carrarese del primo marzo, Casertana-Montessori Tuscia del 15 febbraio, Prosesto-Triestina del 17 marzo.