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A Roma con Libera le voci della Calabria che dice No alla ’ndrangheta: «Anche la politica faccia pulizia al proprio interno»

A Dentro la Notizia storie e impegno antimafia: 100mila persone sfilano assieme ai familiari delle vittime alla manifestazione organizzata per celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno

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di Redazione Cronaca
21 marzo 2024
17:34

Le voci del corteo. E le voci, in particolare, della Calabria che dice no alla ‘ndrangheta e a ogni forma di protervia mafiosa. Hanno preso parte quasi centomila persone alla manifestazione organizzata da Libera, a Roma, per celebrare la Giornata della memoria e dell’impegno, al fianco dei familiari delle vittime di mafia. Una manifestazione che le telecamere di LaC hanno seguito in tutte le sue fasi per rilanciare il messaggio che da oltre trent’anni vede l’associazione antimafia in prima linea.

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Un messaggio che il network ha fatto suo anche attraverso la scelta editoriale che ha portato a Dentro la Notizia, il format della redazione giornalistica di LaCNews24 condotto da Pier Paolo Cambareri, i volti e le voci dei protagonisti della grande mobilitazione nazionale. Da don Luigi Ciotti al referente regionale di Libera Giuseppe Borrello, collegati dalla capitale con l’inviata Giusy Criscuolo, passando per Raffaele Pileggi, attivista vibonese dell’associazione.


Tra i vari interventi, le testimonianze dei familiari delle vittime di ‘ndrangheta, alcuni dei quali in attesa di giustizia. Toccanti le storie di Martino Ceravolo (papà di filippo), Matteo Luzza (fratello di Giuseppe Russo Luzza), Francesco Cristiano (fratello di Pasquale Cristiano), Debora Cartisano (figlia di Lollò Cartisano), Rosa Quattrone (figlia di Demetrio Quattrone) e Franca Ferrami (sorella di Lucio Ferrami) tutti congiunti stretti di persone assassinate dalla criminalità organizzata calabrese per essersi ribellati a richieste estorsive, per essersi innamorate della persona sbagliata, per essere rimaste coinvolte in vicende nelle quali non c’entravano in alcun modo.

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Sofferenza e dolore, il denominatore comune. Ma, soprattutto, la speranza che la lotta alla criminalità possa e debba proseguire in particolare in questa fase storica in cui le organizzazioni mafiose hanno abbassato il livello dello scontro diretto con le istituzioni iniziando a inserirsi nei gangli vitali dell’economia. Una dinamica grazie alla quale la ’ndrangheta, ormai presente in tutti i continenti, rischia di rafforzarsi e diventare strumento di affermazione sociale approfittando delle carenze dello Stato.

Nel corso della puntata, in particolare, è stato sottolineato quanto sia necessario attivare politiche a favore dei giovani, politiche sociali per impedire che allo stesso Stato possano sostituirsi, con risposte immediate, proprio gli emissari della criminalità sempre pronti a cercare nuovo consenso sociale. Da Borrello, inoltre, il rilancio di un messaggio già affidato alle telecamere di LaC: la politica deve iniziare a fare pulizia al proprio interno, tenendo fuori dalle liste, nell’imminenza della campagna elettorale, le figure ambigue di cui purtroppo abbonda il nostro contesto sociale. Infine, la consapevolezza che la Calabria – nonostante la piaga della criminalità – non sia solo male e sottosviluppo, ma anche energia positiva su cui diventa sempre più impellente fare leva.
Puoi rivedere la puntata odierna di Dentro la Notizia su LaC Play.

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