«Due detenuti, un iraniano di 37 anni e un afghano di 25 anni, sono evasi in serata scavalcando il muro di cinta, in circostanze da accertare, dal carcere di Locri». Lo afferma, in una nota, Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

«I due - prosegue De Fazio - erano stati tratti in arresto nell'agosto scorso. Sono in atto le ricerche da parte della Polizia penitenziaria e delle altre forze dell'ordine. Si tratta della quarta fuga, questa volta duplice, in pochi giorni dai penitenziari del Paese che certifica, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la disfatta dell'intero sistema. In Calabria un'altra evasione si era registrata lo scorso mese di agosto, quando un pericoloso recluso era riuscito a fuggire da quello che una volta era definito il "supercarcere” di Palmi, ma era stato subito ripreso. Sebbene in Calabria il sovraffollamento nelle carceri non sia così accentuato come nel resto del Paese, a Locri 118 detenuti sono stipati in appena 80 posti disponibili (+48%), mentre gli agenti del Corpo di polizia penitenziaria assegnati sono solo 70 quando ne servirebbero almeno 140».

«Del resto, a livello nazionale - dice ancora il segretario della Uilpa - si contano 63.633 detenuti "accatastati” in 46.073 posti, mentre alla polizia penitenziaria mancano più di 20 mila agenti. Saremmo peraltro curiosi di conoscere il pensiero del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a proposito di tutte queste evasioni, mai così numerose negli anni precedenti. Servono immediate misure deflattive della densità detentiva per potenziare concretamente, e non solo a parole, gli organici della polizia penitenziaria».