VIDEO | Per il segretario generale del Sindacato indipendente carabinieri Amedeo Di Tillo i recenti episodi suonano come un campanello d’allarme. Monito alla politica: «Questo non è un territorio di serie B»
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L’escalation delle aggressioni ai danni delle forze dell’ordine preoccupa il Sindacato Indipendente Carabinieri. Nelle ultime settimane anche nel cosentino, in particolare nel capoluogo e poi a Corigliano-Rossano, si sono verificati episodi intimidatori contro personale in divisa impegnato nelle normali attività di pattugliamento del territorio. La violenza nei loro confronti è stata esercitata con analoghe modalità. Prima l’accerchiamento, poi le minacce ed il tentativo di ostacolare i controlli degli operatori.
La politica intervenga
Per Amedeo Di Tillo, segretario generale per la Calabria del Sindacato Indipendente Carabinieri, un grave campanello d’allarme da non sottovalutare: «Non possiamo permettere che carabinieri e agenti vengano lasciati soli ad affrontare una simile escalation di violenza. È indispensabile che la politica intervenga con misure concrete e immediate. Come organizzazione sindacale a carattere militare, il SIC Calabria chiede con forza il potenziamento degli organici, sia in strada che nelle caserme e nelle stazioni. Non siamo un territorio di serie B, abbiamo bisogno di risorse e di personale. La politica non faccia orecchie da mercante ma affronti il problema seriamente. Chi indossa una divisa lo fa per garantire legalità e sicurezza».
Cultura della legalità
Quello del potenziamento degli organici è una questione che il sindacato ha da tempo posto all’attenzione del Governo, chiedendo maggiori risorse a tutela dell’incolumità di uomini e donne delle forze dell’ordine ma anche un inasprimento delle pene per chi si macchia del reato di oltraggio o violenza a danno di pubblici ufficiali. Tra le strade da seguire anche la diffusione della cultura della legalità tra i più giovani con incontri da promuovere nelle scuole: «Crediamo fermamente che la cultura sia fondamentale, soprattutto nelle nuove generazioni – ha detto ancora Di Tillo al nostro network - per far comprendere ai nostri ragazzi che gli uomini e le donne in divisa non sono dei nemici, ma sono solamente delle persone che garantiscono la sicurezza sul territorio».