Le indagini

Doppi pagamenti all’Asp di Catanzaro, citate in giudizio sette persone per danno erariale

Tra questi figura la clinica privata Sant'Anna Hospital e il suo legale rappresentante Rosanna Frontera, tre ex funzionari dell'Asp di Catanzaro e due ex vertici che hanno ricoperto il ruolo di direttore generale e commissario straordinario

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di Luana  Costa
2 febbraio 2022
12:22

La Procura della Corte dei Conti ha citato in giudizio per una ipotesi di danno erariale sette persone che già nel dicembre del 2019 erano finite nel mirino del nucleo di Polizia economica-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro che stava indagando sui presunti doppi pagamenti che l'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro avrebbe effettuato nei confronti del Sant'Anna Hospital.

I doppi pagamenti

Si tratta, nello specifico, dei crediti del valore di oltre 17 milioni e mezzo che la clinica privata accreditata al servizio sanitario regionale ha ceduto nel 2014 alla società di factoring Opera Spv in virtù di una sentenza del Tribunale di Catanzaro che aveva condannato Asp e Regione Calabria in solido al pagamento di oltre 16 milioni e mezzo di euro per prestazioni assistenziali erogate in regime di extrabudget ma che successivamente - nel 2017 - la Corte d'Appello ha dichiarato non dovuti. 


L'aggressione alle casse dell'Asp

Nel frattempo, però era entrata in azione la società di factoring che tra il 2014 e il 2016 ha pignorato direttamente all'istituto tesoriere dell'Asp di Catanzaro somme per 17.648.248 euro, senza che i funzionari dell'azienda sanitaria provinciale si opponessero nelle decine e decine di procedure esecutive azionate dalla società Opera Spv. È proprio questa la ragione che ha indotto la Procura della Corte dei Conti ad ipotizzare un danno erariale nei confronti tanto del Sant'Anna Hospital che dei funzionari dell'Asp catanzarese.

Citazione in giudizio

In particolare, sono stati citati in giudizio Villa Sant'Anna e il suo ex rappresentante legale Rosanna Frontera. Quest’ultima avrebbe sottoscritto per conto della clinica privata il contratto di cessione dei crediti non dovuti o già soddisfatti nonché l’atto di costituzione in mora inviato all’Asp successivamente alla cessione dei crediti. In capo all’ex legale rappresentante pende una responsabilità per colpa grave in ragione degli specifici obblighi di diligenza e di correttezza che devono improntare la condotta di una casa di cura privata convenzionata. Tra i funzionari dell'Asp invece Michele Chiodo e Giuliana Natalina Colomba Gioffrè che si sono avvicendati nel ruolo di direttore responsabile del settore Affari Generali e Legali e a cui la Procura oggi contesta una condotta omissiva «connotata da colpa grave dall'essersi astenuti dal compiere tutti i necessari rimedi giuridici per contestare l’atto di cessione dei crediti tra Villa Sant’Anna e Opera Spv e soprattutto per paralizzare le nove procedure esecutive interponendo le necessarie opposizioni e costituzioni in giudizio».

Ex vertici

Sono stati citati in giudizio anche gli ex vertici dell'Asp di Catanzaro Mario Catalano e Giuseppe Perri che si sono avvicendati nell'arco temporale in cui si sono svolte le vicende finite sotto la lente della Guardia di Finanza nei ruoli di direttore generale e commissario straordinario dell'Asp di Catanzaro. Infine, Francesco Francavilla che ha ricoperto il ruolo di direttore responsabile del settore Gestiore delle Risorse Economiche e Finanziarie. A tutti si contesta di non aver assolto i doveri di vigilanza e controllo proprio dei ruoli apicali e di non aver assunto tutte le iniziative necessarie a evitare il verificarsi e il protrarsi delle condotte omissive dei direttori responsabili del settore Affari Generali e Legali.

Danno erariale

La Procura della Corte dei Conti ha avanzato una richiesta di danno erariale pari a 17.648.248 nei confronti di Villa Sant'Anna e del legale rappresentante Rosanna Frontera; di 4 milioni e 100mila euro nei confronti di Michele Chiodo; di 1 milione e 100mila euro nei confronti di Giuliana Natalina Colomba Gioffrè; di 682mila euro nei confronti di Mario Catalano; di 1 milione e 454mila euro nei confronti di Giuseppe Perri e di 1 milione 393mila nei confronti di Francesco Francavilla. La Procura si è infine dichiarata incompetente ad agire nei confronti della società di factoring Spv poichè si tratta di un privato.

Giornalista
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