Catanzaro, indennità elisoccorso sospese da un anno: presentato esposto in Procura

L'associazione degli anestesisti rianimatori ha presentato il medesimo documento anche alla Corte dei Conti per accertare se sussistano rilievi di natura contabile o amministrativa

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6 novembre 2020
20:05

«La querelle insorta tra operatori ed aziende sanitarie provinciali ha raggiunto limiti di decenza francamente non più tollerabili». È quanto afferma in una nota Domenico Minniti, presidente dell'associazione anestesisti rianimatori, in riferimento al blocco dei pagamenti disposto dall'Asp di Catanzaro nei confronti degli operatori dell'elisoccorso che non percepiscono più da un anno gli emolumenti per le attività svolte a bordo dei mezzi di soccorso. 

Spettanze sospese

«Da oltre un anno - si fa presente - i medici anestesisti rianimatori e gli infermieri di area critica che prestano la loro opera sulle eliambulanze della Regione Calabria, non percepiscono la giusta remunerazione. Non tutti, solo quelli appartenenti all’Asp e all’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio, entrambe di Catanzaro». Gli operatori si sono trovati, infatti, nel bel mezzo di una disputa tra aziende sanitarie e Regione. Una disputa unilaterale dato che, a specifiche richieste da parte delle aziende, pare nessuna risposta sia pervenuta né dal dipartimento Tutela della Salute, né da parte della struttura commissariale.


Senso di responsabilità

Nel frattempo - si evidenzia nel comunicato - gli operatori, hanno continuato, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza a garantire la loro presenza in servizio, ben consapevoli dell’importanza della loro funzione, in una realtà sanitaria, quella calabrese, afflitta da molteplici ed ingravescenti criticità organizzative. Ed hanno continuato pagare le loro spese di trasferta per raggiungere le quattro basi elisoccorso della Calabria, ad esporsi ai non indifferenti rischi, professionali e fisici. Ad impegnare il loro tempo libero, dato che si tratta di prestazioni rese al di fuori dell’orario di lavoro. Dunque tempo rubato alle proprie famiglie, ai propri momenti liberi.

Esposto in Procura

L’Aaroi Emac Calabria, nella persona del suo legale rappresentante, dopo aver esperito diversi formali e vani tentativi di concludere positivamente questa vicenda, assistita dall’avvocato Valentina Maria Siclari del foro di Reggio Calabria, ha presentato un esposto all'attenzione della Procura della Repubblica del Tribunale di Catanzaro ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti affinché - conclude la nota - possa essere adeguatamente valutata ed accertata l'eventuale sussistenza di rilievi di carattere penale o amministrativo-contabile.

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