Ha confessato di aver ucciso la madre, Teresa Sommario, di 52 anni, originaria di Paludi, in provincia di Cosenza, colpendola con un'ascia perché lo avevo rimproverato per essere entrato in casa senza salutare: per il 21enne Filippo Marini, di Racale, al termine dell'interrogatorio la pm Simona Rizzo ha emesso un decreto di fermo.
«Ad un certo punto – ha detto Marini, davanti al magistrato e al suo legale, l'avvocato Francesco Fasano – mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l'ascia e l'ho uccisa. Altre volte per scherzo l'ho pensato dicendoglielo e oggi l'ho fatto», ha raccontato senza – secondo quanto si è appreso – far trapelare emotività e ravvedimento.

Il 21enne è stato trasferito in carcere in attesa di comparire davanti al gip. Nei suoi confronti è stato elevato il livello di vigilanza. Per venerdì prossimo, 20 giugno, invece è stata fissata l'autopsia sul cadavere della donna, che sarà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella.

La vittima era separata da tempo dal marito, Daniele Manni, che in passato era stato assessore ai lavori pubblici nel comune di Racale. La coppia ha tre figli, oltre al 21enne, il più grande, ci sono due gemelli del 2007, uno dei quali era in casa al momento dell'omicidio.
Sembra che il giovane non abbia sentito grida o segnali di una lite, ha solo sentito del trambusto in casa e quando è sceso per vedere cosa stesse succedendo ha trovato la madre morta. Filippo Manni era un boy scout e l'arma usata è una piccola accetta in uso ai boy scout. A quanto si è appreso, il giovane studia Economia a Roma ed era rientrato a casa qualche giorno fa per partecipare alla festa patronale dedicata a San Sebastiano. I vicini parlano di una famiglia tranquilla.