È stato disposto il giudizio immediato per le cinque persone coinvolte nella rissa del 19 agosto scorso a Isola Capo Rizzuto, nei pressi della spiaggia di località Le Cannella, culminata con l’omicidio del 22enne Filippo Verterame. Il giovane morì tre giorni dopo per una coltellata alla gola inferta da Giuseppe Paparo, che si è poi autoaccusato del delitto.

La decisione è stata presa dalla gip del Tribunale di Crotone, Assunta Palumbo, che ha accolto la richiesta del pm Matteo Staccini. Il processo si aprirà il 18 dicembre davanti alla Corte d’assise di Catanzaro. Gli imputati hanno ora quindici giorni per optare per il rito abbreviato o per il patteggiamento.

Gli imputati e le accuse

A giudizio sono stati rinviati Giuseppe Paparo (39 anni), Francesco Paparo (60), Antonio Paparo (40), Giuseppe Verterame (57) e Alessandro Bianco (44). Tutti dovranno rispondere del reato di rissa aggravata.

A Giuseppe Paparo vengono contestati anche l’omicidio volontario di Filippo Verterame, il tentato omicidio dello zio della vittima, Giuseppe Verterame, rimasto gravemente ferito, nonché le lesioni personali ad Alessandro Bianco e il porto abusivo di coltello.

A Giuseppe Verterame, invece, è attribuito a sua volta il tentato omicidio di Paparo, colpito con più fendenti che gli hanno perforato un polmone, oltre alle lesioni a Francesco Paparo e al possesso di un coltello. La Procura ha invece stralciato la posizione di Carmine Verterame (54 anni), padre della vittima, inizialmente indagato.

La dinamica e le prove raccolte

Secondo quanto dichiarato da Giuseppe Paparo ai carabinieri, durante la lite sarebbe rientrato in casa per prendere un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri, con il quale avrebbe prima ferito Bianco al braccio, poi aggredito Giuseppe Verterame, mozzandogli un dito e ferendolo gravemente, e infine colpito mortalmente Filippo Verterame alla gola.

Paparo avrebbe inoltre indicato ai militari il luogo in cui aveva gettato l’arma, poi ritrovata e sequestrata con tracce di sangue compatibili con quelle della vittima.