Furbetti del cartellino, si allarga l'inchiesta al Pugliese e all'Asp di Catanzaro

Non in tutti i casi i comportamenti irregolari di allontanamento dal luogo di lavoro configurano reati penalmente perseguibili

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di Luana  Costa
19 settembre 2020
17:50
Immagini delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro
Immagini delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro

È una costola originata dal medesimo procedimento penale, ma di natura strettamente disciplinare quella che nei giorni scorsi ha portato nuovamente i militari del nucleo di polizia economica finanziaria negli uffici amministrativi dell'azienda sanitaria provinciale e dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro.

 


Le attività della Finanza

Le attività di certosina verifica e di confronto delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza posizionati sopra i lettori di presenza sono continuate infatti ben oltre lo scorso aprile quando veniva notificata a 19 indagati l'ordinanza che disponeva la sospensione dai pubblici uffici a 14 dipendenti accusati di essersi allontanati dal luogo di lavoro senza un giustificato motivo. E infatti lo scorso martedì i finanzieri sono tornati di nuovo nella sede di Madonna dei Cieli consegnando nuova documentazione inerente presunti comportamenti illeciti dei dipendenti in forza ai due uffici. 

 

Si allarga il raggio dell'inchiesta

Corposi fascicoli riguardanti un numero ben più ampio di funzionari pubblici rispetto a quelli travolti dall'inchiesta denominata Cartellino rosso. Oltre un centinaio i dipendenti "censiti" dalle meticolose attività della Guardia di Finanza e poste, quindi, all'attenzione dei vertici aziendali per consentirgli di valutare ed eventualmente attivare procedimenti di natura disciplinare. Non in tutti i casi, infatti, i comportamenti dei dipendenti configurano un reato penalmente perseguibile.

 

I dipendenti "censiti"

In particolare, 53 quelli in servizio negli uffici amministrativi dell'azienda ospedaliera e 55 in forza all'azienda sanitaria provinciale che, retta da una terna commissariale dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, non ha perso tempo e ha deliberato un atto di indirizzo attivando procedimenti disciplinari a carico di tutti, chiedendo la restituzione delle somme indebitamente percepite durante gli ingiustificati allontanamenti dal luogo di lavoro. Solo per tre di loro, tuttavia, si sono aperte le porte della sospensione cautelare dal lavoro "per la particolare gravità dei comportamenti".

 

L'ospedale Pugliese

Bocce ferme, invece, nell'azienda ospedaliera, guidata dal commissario straordinario Giuseppe Zuccatelli, che per ora ha deciso di non intraprendere alcuna procedura disciplinare nei confronti dei propri dipendenti riservandosi di attendere gli sviluppi del medesimo procedimento penale. 

Giornalista
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