La voce è ferma, ma carica di tensione. Simona Scarcella, sindaca di Gioia Tauro, rompe il silenzio e racconta pubblicamente di essere vittima di stalking da oltre due anni. Lo fa con lucidità e coraggio, mentre la città è ancora scossa dal drammatico incidente che ha coinvolto tre fratellini, travolti dal crollo di un muro nel cortile della loro casa.

«Sono due anni di persecuzioni – denuncia – durante i quali sono stata sempre sostenuta dalle forze dell’ordine. Ringrazio il questore di Reggio Calabria che ha prontamente svolto le indagini amministrative ed emesso un provvedimento di ammonimento. Ma il mio stalker non lo rispetta».

Secondo Scarcella, l’uomo «alza il tiro sempre di più, minaccia, denigra, offende pubblicamente sui social e arriva persino a molestare chi mi difende, compresi i cittadini».
La sindaca si sente in una spirale di violenza verbale e intimidazioni che ha stravolto la sua quotidianità: «Non mi sposto più da sola, non posso stare in ufficio senza qualcuno accanto. Ho paura per i miei figli. Persino entrare in chiesa è diventato impossibile: mi seguiva, mi fotografava, invadendo ogni spazio della mia libertà personale».

Da due anni vittima di stalking e molestie il sindaco di Gioia Tauro, Simona Scarcella, confessa timori e speranze dopo l’intervento di ammonimento della Questura di Reggio Calabria: «Si ho paura – dice ai nostri microfoni – pensando a quelle donne che non hanno supporto».

«Sì, ho paura – ammette – ma la rabbia è più forte. Rabbia perché io ho una rete familiare e amicale che mi protegge. Ma penso a tutte quelle donne che non hanno nessuno. Mi sento di dare voce anche a loro, a chi viene offesa, umiliata, perseguitata da uomini che spesso hanno precedenti per violenza».

Scarcella non si ferma qui. Chiede una riflessione urgente da parte della politica nazionale: «Il Parlamento deve aprire una discussione seria. Servono strumenti di tutela efficaci e immediati. Non possiamo più limitarci alle fiaccolate e alle panchine rosse. Dobbiamo agire, davvero».

La sua voce si fa ancora più accorata quando richiama le cronache recenti: «Pamela uccisa con 24 coltellate, una ragazza di 19 anni aggredita sul pullman. Sono morti annunciati. Gabriel García Márquez ci avrebbe scritto un altro libro (si riferisce a Cronaca di una morte annunciata, dello scrittore messicano, ndr). Evitiamo che accada. Diamo un segnale concreto».