Il caso

Ventiquattrenne morto all’ospedale di Locri, Di Furia (Asp Reggio): «La magistratura farà il suo corso»

VIDEO | Il commissario straordinario dell'Azienda sanitaria provinciale reggina, a pochi giorni dal decesso del giovane avvenuto per un’occlusione intestinale e su cui sta indagando la Procura: «Se abbiamo sbagliato pagheremo»

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di Ilario  Balì
12 gennaio 2024
11:47

«Se abbiamo sbagliato pagheremo. Spero che non ci sia stato errore, ma sicuramente qualcosa è successo». Così il commissario straordinario della azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria Lucia Di Furia, a pochi giorni dalla morte del giovane indiano avvenuta all’ospedale di Locri per un’occlusione intestinale e su cui sta indagando la Procura.

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«Morire a 24 anni è un grande dolore – ha evidenziato la manager – Alla famiglia del giovane indiano va tutta la vicinanza dell’Asp di Reggio. La magistratura farà il suo corso. Sottovalutazione? Dobbiamo migliorare la capacità di assistenza. Se io non avessi fatto i concorsi questo ospedale sarebbe morto. Abbiamo stabilizzato infermieri e portato professionisti. Nessuno vuole venire a lavorare qui? Capisco che questo sia un posto più remoto rispetto a Reggio. Ma ho avuto persone che potendo scegliere hanno optato per Locri. Questo è un posto che merita rispetto».


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Il commissario dell’Asp ha anche detto la sua sui 25 letti fantasma, giunti al nosocomio di contrada Verga, ma ancora inutilizzabili. «L’azienda ha acquisito letti per tutti gli ospedali del territorio – ha detto – Quelli di Locri sono lievemente più ampi e non entrano nel montacarichi. Ne faremo arrivare altri entro qualche mese»

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Giornalista
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