Il grido d'aiuto di una paziente oncologica e «il silenzio del commissario Cotticelli»

Francesca Fuoco scrive al commissario per denunciare i gravi disagi dei pazienti costretti «spostarsi in ospedali fuori Regione per concludere un iter terapeutico salvavita»

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21 settembre 2020
09:43

«Carissimo commissario ad acta Saverio Cotticelli, ho chiesto aiuto a tutti i politici locali e nazionali compreso lei, non ricevendo alcuna risposta, il mio grido di aiuto è caduto nel vuoto». È questo l’incipit della missiva firmata da Francesca Fuoco, una paziente oncologica calabrese residente in provincia di Cosenza.

«In cura presso la struttura convenzionata La Madonnina Cosenza, ho eseguito un iter concreto di diagnosi di primo e di secondo livello e una strategia terapeutica di tipo medico decisa in valutazione multidisciplinare con il territorio (Ospedale di Paola (CS). Nel momento di adiuvanza chirurgica il DCA n.100 del 15 luglio 2020 Regione Calabria ha creato scompenso di trattamento ove sono stata impostata. Il mio chirurgo Francesco Mollo, senologo presso la struttura convenzionata "La Madonnina" dove lavora da più di 15 anni e segue i pazienti durante tutto il percorso di malattia, mi ha indicato un istituto a me idoneo (Ospedale Gemelli di Roma) in modo tale da proseguire l'iter del percorso per adiuvanza chirurgica, così come ha fatto per tutti i pazienti oncologici in sua cura».

Quello che chiede Francesca al commissario Cotticelli anche a nome delle tante pazienti «è di interessarsi al grave disagio di noi pazienti oncologici che dobbiamo affrontare lo spostamento in ospedali fuori Regione per concludere un iter terapeutico salvavita con le difficoltà oggettive e lo stato psicologico compromesso ulteriormente perchè non seguiti dallo stesso medico (Dott. Francesco Mollo).

Senza il suo intervento professionale ed umano, saremmo stati costretti ad affrontare file e lunghe attese aggravando la situazione clinica già compromessa, e allo stesso tempo la condizione di un valido professionista come il Francesco Mollo che suo malgrado vede svaniti anni di dedizione e sacrifici della sanità calabrese perchè costretto a non poter svolgere il proprio lavoro vistosi chiusa l'unità senologica presso "Ospedale La Madonnina"(Cosenza), nata per sopperire alle carenze strutturali del territorio calabrese.

Io le chiedo a gran voce come mai sia stata da Lei individuata la Breast Unit negli ospedali di Catanzaro, Reggio Calabria e Cosenza (dove non esiste!!!) e dove nelle stesse strutture il numero degli interventi al seno è minore rispetto agli interventi che effettua il Dott.Francesco Mollo presso la struttura convenzionata "La Madonnina", oggi chiusa grazie al suo decreto. Il decreto da Lei emanato, caro Commissario ad Acta Cotticelli, che cosa ha risolto? Ha aumentato soltanto l'emigrazione verso altre Regioni affondando la sanità calabrese disagiata già da tempo invece di sollevarne le sorti, e decidendo di fatto chi può salvarsi e chi no, perchè chi non ha la possibilità di partire per andarsi a curare rinuncia! Grazie commissario ad acta Cotticelli! Le auspico di non trovarsi mai nella mia stessa situazione».

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