In fila per il tampone

I contagi durante le feste ingrossano le code al drive-in di Cosenza: una giornata con i medici dell’Usca

VIDEO | Si moltiplica il numero delle persone sottoposte a screening ma c'è chi non rivela informazioni fondamentali per consentire il tracciamento. L'appello: «Non siate reticenti nella ricostruzione dei contatti stretti» 

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di Salvatore Bruno
3 gennaio 2022
16:18

Una coda così lunga ai drive in per i tamponi a Cosenza non si vedeva dalla primavera scorsa quando il Covid mordeva in coincidenza con l'arrivo della Pasqua. Il periodo di festività è il denominatore comune di questa fase di ampliamento dei contagi e, di conseguenza, di aumento dei numeri dello screening tra i contatti stretti dei positivi. Oltre trecento i campioni raccolti nella mattinata odierna dal personale sanitario, ed inviati in laboratorio. Nelle prossime 72 ore i risultati restituiranno un quadro aggiornato della situazione.

Gli effetti di Natale e Capodanno

«Ci aspettiamo una incidenza di positività del venti percento - spiega Chiara Covelli, uno dei giovani medici dell'Usca in servizio nella sede di Via degli Stadi, da settimane in prima linea per contrastare l'espansione della pandemia - Questo perché si tratta di tamponi mirati, prelevati o da soggetti positivi già noti oppure da contatti stretti di positivi. Tra Natale e Capodanno molti si sono ritrovati in famiglia - aggiunge - e purtroppo i maggiori contagi sono avvenuti proprio durante queste situazioni piacevoli in cui, umanamente, si tende ad abbassare la mascherina e ad accorciare le distanze».


Tamponi molecolari, rapidi e fai da te

Farmacie ed altri soggetti autorizzati ad eseguire il test rapido a pagamento hanno l'obbligo di segnalare all'Azienda Sanitaria i casi di coronavirus rintracciati tra i propri utenti. L'Asp deve poi confermare il risultato proprio attraverso il tampone molecolare: «Purtroppo - sottolinea ancora Chiara Covelli - il tracciamento viene ostacolato dalla reticenza di alcuni soggetti positivi che non dichiarano correttamente la catena dei contatti stretti. C'è poi chi sceglie il fai da te con il tampone casalingo. Il nostro invito, in caso di esito positivo, è quello di non commettere imprudenze, di contattarci oppure di rivolgersi al medico di base e, naturalmente, di porsi immediatamente in isolamento anche rispetto ai familiari con cui si condivide l'abitazione».

Presto le nuove regole

Dal 10 gennaio cambieranno le regole delle quarantene, soprattutto per evitare contraccolpi sulla produttività del Paese. Le novità riguarderanno i vaccinati negativi entrati in contatto con soggetti positivi: «Se hanno ricevuto la dose booster - ricorda il medico dell'Usca - potrano uscire indossando la mascherina FFP2, ma sotto sorveglianza sanitaria che cesserà se non compariranno sintomi. La medesima regola vale per chi ha ricevuto la seconda dose da meno di quattro mesi e da chi ha già contratto il Covid da meno di quattro mesi. Chi invece ha ricevuto la seconda dose da più di quattro mesi dovrà osservare cinque giorni di quarantena e potrà tornare alla vita di sempre dopo conferma di negatività con tampone naso-faringeo».

Più contagi, meno ricoveri

La pressione sugli ospedali è meno drammatica rispetto ai primi mesi del 2021, nonostante il contagio sia più diffuso. «Riscontriamo un'alta percentuale di positivi asintomatici o paucisintomatici - conclude Chiara Covelli - mentre sono sempre meno coloro che necessitano di terapie in reparto. È il segnale dell'efficacia del vaccino. L'obiettivo della campagna preventiva infatti è quello di evitare i ricoveri. Tra l'altro negli ultimi giorni stiamo registrando anche un incremento delle prime dosi e soprattutto di vaccini pediatrici destinati ai piccoli di età compresa tra i cinque e gli undici anni».

Giornalista
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