Imponimento, tutte le attività sequestrate. Hotel, bar e imprese per 169 milioni di euro

Sigilli a decine di strutture commerciali e imprenditoriali in occasione del maxi-blitz anti ‘ndrangheta coordinato dalla Dda di Catanzaro. Provincia per provincia, ecco l’elenco di tutti i beni nel mirino degli inquirenti guidati da Nicola Gratteri

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di Redazione
22 luglio 2020
07:11
Un frame del video delle operazioni
Un frame del video delle operazioni

Sono centinaia i beni sequestrati dalla Guardia di finanza su disposizione della Procura distrettuale di Catanzaro, per un ammontare di 169 milioni di euro, nei confronti di decine di indagati dell’inchiesta “Imponimento” scattata ieri, e che ha permesso agli inquirenti di disarticolare il clan Anello di Filadelfia e le sue “proiezioni imprenditoriali”. Sono infatti oltre 20 gli imprenditori destinatari di una misura cautelare sul totale di 74. Tra loro nomi eccellenti come quello dell’ex assessore regionale Francescantonio Stillitani. Sotto chiave ci sono finiti terreni, abitazioni, auto, conti correnti, ditte, imprese di ogni genere.

Ecco tutti i beni sequestrati agli indagati

Tra i più rilevanti, ovviamente, le tre strutture alberghiere. Sequestrato il capitale sociale della Plumeria Srl di Pizzo, intestato alla Garden Villas Srl, riconducibile ai fratelli Francescantonio ed Emanuele Stillitani. Sotto chiave il complesso turistico-alberghiero Garden Resort Calabria, sito nel comune di Curinga, intestato ai fratelli Stillitani, realizzato dalla società Golfo del Sole srl, anch’essa riconducibile agli Stillitani. Sequestrato inoltre il complesso turistico-alberghiero Napitia, sito a Pizzo, di proprietà della Garden Sud, intestata a sua volta alla Garden Villas sempre riconducibile a Francescantonio ed Emanuele Stillitani.


A Rocco Anello, boss di Filadelfia dell’omonimo clan, la Guardia di Finanza ha sequestrato, per esserne titolare di fatto o “occulto”: quote della Magg Service srl, ditta di riparazione e manutenzione di macchine speciali; il compendio aziendale della medesima società; la ditta “Ielapi Rocco” che si occupa di demolizione di edifici ed anche di silvicoltura; la ditta individuale “Bartucca Angela” (Angela Bartucca è la moglie di Rocco Anello), attività di colture viti-vinicole; l’impresa edile “Anello Francescantonio”, oltre ad innumerevoli appezzamenti di terreno e fabbricati.

A Tommaso Anello e Rocco Anello (classe ’91) sono stati invece sequestrati: la ditta individuale “Latticini e salumi di Anello Rocco” di Filadelfia, oltre a conti correnti, auto e fabbricati. A Francesco Caridà – costruttore di Pizzo Calabro – è stata sequestrata la metà del capitale sociale della “C&C immobiliare Srl” di Pizzo, oltre a numerosi fabbricati e conti correnti. A Giovanni Anello di Polia tre terreni. A Giovanni Caruso l’impresa agricola “Parisi Donatella”, che commercializza ortaggi; a Domenico Ciconte di Sorianello fabbricati, terreni, tre auto e rapporti bancari. A Francesco Cosmano, la ditta individuale “ACF motori di Cosmano Francesco”, sita a Filadelfia, oltre a terreni, fabbricati, auto e rapporti bancari. Ad Alfredo e Domenico Cracolici di Maierato sono stati sequestrati terreni, fabbricati, auto e moto, oltre a rapporti bancari.

Sigilli a diversi ristoranti

Sotto chiave ci sono finiti anche alcuni noti ristoranti, come L’antico Palmento di Pizzo intestato all’imprenditore Antonio Facciolo, al quale è stata sequestrata anche la “F. One di Facciolo Antonio”, attività di lavanderie di Maierato. A lui ed alla moglie Orsola Delia Lo Bianco sono state sequestrate inoltre le quote sociali della Kairon Srl, attività di marketing e consulenza in materia turistico-alberghiera. Sigilli anche alla ditta di pulizie Golden Service Srl, numerosi fabbricati e decine di mezzi oltre ai rapporti bancari. A Giuseppe Fortuna di Sant’Onofrio (residente a Filogaso e già coinvolto in Rinascita-Scott) sono state invece sequestrate la ditta edile “Fortuna Giuseppe” di Filogaso, la F&G di Triparni ed i rapporti bancari.

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Nei confronti dell’ex consigliere provinciale di Vibo Valentia Domenico Fraone, residente a Parghelia (di professione commercialista) è stato invece disposto il sequestro di decine di fabbricati e le quote societarie dello “Sporting bar di Fraone Roberto”, un bar di Filadelfia, oltre che quote e complesso aziendale della Fraone Srl, della Residenza Rocca delle Clarisse di Settino Anna, quote e complesso aziendale della Torre Balì di Fraone Domenico, ma soprattutto la totalità delle quote societarie pari al 100% del capitale sociale del complesso aziendale della “Residenza Porto Pirgos srl” con sede a Parghelia in località Marina di Bordila (da non confondere con il rinomato hotel a cinque stelle Porto Pirgos di proprietà della Soledil srl). Ed ancora, sempre in capo a Fraone, sono finiti sotto chiave le quote e il complesso aziendale di Emotion Plaza Cafè di Filadelfia, Villa Antica Sas di Fraone Michele, Antico Borgo Sas di Fraone Michele, sempre a Filadelfia; e quote e complesso aziendale della Msc Consulting di Tropea.

A Vincenzino Fruci sono stati sequestrati una Bmw e i rapporti bancari. A Domenico Gallello un’auto, la ditta individuale “Gallello Domenico costruzioni & bitumi”, quote e compendio aziendale della Gd costruzioni edili e stradali di Maida, quote e compendio della Società agricola “La tenuta Sas di Franca Talarico”, quote e compendio della Costruzioni idrauliche stradali Ggd srl di Maida, quote e compendio della Park hotel restaurant Le cinque fontane Srls.

Abitazioni e mezzi sequestrati

A Giovanni Giarino e Patricia Ciliberto sono state sequestrate, oltre ad abitazioni e mezzi, anche la ditta individuale Hotel Ulisse ristorazione Nausicaa di Maida, quote e compendio della Ulisse Srl, quote e compendio della Magg Service Srl. A Mario Iozzo auto, fabbricato e rapporti bancari. A Romeo Ielapi la omonima ditta individuale. A Teodoro Mancari terreni, auto e rapporti bancari. A Fiore Masdea un terreno e rapporti bancari. A Cosimo Monteleone, fabbricati, terreni, auto e la ditta individuale Sherwood di Monteleone Cosimo. A Nicola Antonio Monteleone sequestrate, oltre a fabbricati e auto di lusso, la ditta individuale Agrilegno di Monteleone Nicola Antonio; quote e compendio della Auto Service Sas di Sorrenti Laura a Monterosso Calabro.

 

A Rocco Polito sequestrata la “Il canneto Sas” che commercia al dettaglio carburanti per autotrazioni, oltre ai rapporti bancari ed altri mezzi. A Giuseppe Ruccella la Prev Calcestruzzi di Maierato, quote e compendio aziendale. A Gaetano Ruscio la ditta individuale “Ettaalabi Ghizlane”, un emporio di Filadelfia. A Fabio Schicchi fabbricato, auto e rapporti bancari. A Mario Serratore la ditta individuale edilizia di Filadlefia. A Gino Stranges auto e rapporti bancari.

All’ex consigliere comunale di Vibo Valentia, Francescantonio Tedesco, sono stati sequestrati fabbricati a Vibo, auto e rapporti bancari. A Francesco Trovato il compendio aziendale della “Calabria broker assicurazioni Sas” di Lamezia Terme, auto e rapporti bancari. Sequestrata anche la Geo Trivel di Lamezia, ritenuta riconducibile ad Antonio Talarico; il patrimonio della ditta “Anania Maria” di Francavilla Angitola, ritenuta riconducibile a Giacomo Michienzi. Sotto chiave anche la Prestanicola Srl di Maierato, ritenuta riconducibile a Daniele Prestanicola. Sequestro poi per: la ditta individuale Ciconte Pasquale di Serra San Bruno, ritenuta riconducibile a Domenico Ciconte di Sorianello; la Cgn Legnami di Ciconte Giuseppe, anche questa riconducibile a Domenico Ciconte; la “Vibo legno” di Rubino Vincenzo con sede a Vibo Valentia; la Wood Forest a Chiaravalle; la ditta Dominelli Giuseppe di Chiaravalle riconducibile ad Andrea Dominelli; ed ancora la Fabiano Legnami Srl sempre a Chiaravalle. Sequestrata infine la ditta “Polito Palma Antonio” riconducibile a Rocco Polito.

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