Covid

In Italia i casi crollano ovunque ma non in Calabria: nell’ultima settimana aumento del 20%

Registrati duemila positivi in più rispetto ai sette giorni precedenti. Il contagio è alto tra i bambini piccoli e nelle rispettive famiglie: osservata speciale la provincia di Reggio Calabria (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Francesco Rende
7 marzo 2022
13:46

Il Covid non molla la presa sulla Calabria, anzi i casi continuano ad aumentare mentre in tutta Italia la discesa è netta. L’analisi dei dati settimanali del contagio Covid, provenienti dai bollettini giornalieri, disegna nella nostra regione una situazione che è assolutamente in controtendenza: mentre a livello nazionale i casi calano, arrivando nella giornata di ieri a contare meno di quarantamila casi, in Calabria invece i numeri dei nuovi positivi continuano a crescere.

Covid Calabria, casi in crescita di circa il 20%

La conferma arriva dall’analisi dei numeri: nella settimana che va dal 28 febbraio al 6 marzo, i nuovi casi comunicati in Calabria sono stati 12.368, un numero in crescita rispetto alle settimane precedenti. È dalla metà di gennaio, ovvero dal picco della quarta ondata in Calabria, che non si registravano numeri così alti su base settimanale.


Preoccupa soprattutto il fatto che, mentre in tutta Italia si è in una fase di completa regressione della viralità del Covid-19, nella nostra i numeri non sono di fatto mai calati. Nelle settimane precedenti infatti si era raggiunto una sorta di plateau, un momento di stasi in cui i casi restavano più o meno stabili, con variazioni di lieve entità, intorno alle poche centinaia: la settimana appena trascorsa ha fatto registrare un aumento importante, circa duemila casi in più in sette giorni che hanno fatto alzare le antenne ai responsabili a livello nazionale e regionale.

Covid Calabria, gli aumenti nelle fasce scolari e pre-scolari

I nuovi positivi sono localizzati principalmente nelle fasce scolari e pre-scolari: sono proprio loro, i bambini che sono fuori dalle campagne di vaccinazione e che non hanno l’obbligo di utilizzare mascherine, la categoria più colpita dai contagi e che stanno “aiutando” per così dire il virus a restare vivo. Gli asili nido, le scuole dell’infanzia e le ludoteche continuano a registrare contagi ed a barcamenarsi tra richieste di tamponi, quarantene e pesanti ricadute, ovviamente, sulle economie familiari, vessate da tamponi da effettuare e mini isolamenti. Non si registrano per il momento difficoltà sulle strutture sanitarie: la percentuale di riempimento delle terapie intensive è molto lontana dalle prime soglie di allerta, all’8% (leggermente superiore alla soglia italiana, al 6%) mentre resta tendenzialmente alta la percentuale di riempimento nei reparti in area non critica, intorno al 24%, dieci punti sopra la media nazionale.

La provincia più colpita, ancora una volta, è quella di Reggio Calabria, che continua a registrare in tutta la quarta ondata numeri decisamente superiori agli altri territori: il Covid, insomma, non ne vuole sapere di lasciare la Calabria, ed ora più che mai sarà necessaria tenere alta l’attenzione.    

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