Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria ha disposto la sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere durata 11 mesi con quella degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Marando, indagato per l’omicidio del padre avvenuto a Bovalino lo scorso gennaio.

Il collegio, in accoglimento dell’istanza presentata dalla difesa, ha ritenuto che le esigenze cautelari possano essere adeguatamente soddisfatte attraverso una misura meno afflittiva rispetto alla detenzione carceraria, mantenendo comunque stringenti prescrizioni e il controllo elettronico dell’uomo, assistito dagli avvocati Eugenio Minniti e Salvatore Staiano.

L’inchiesta riguarda i fatti avvenuti l’11 gennaio scorso a Bovalino dove Francesco Marando, 54 anni, ex commerciante di San Luca, è stato trovato morto in uno stabile alla periferia del centro abitato, a ridosso della statale 106. Per l’episodio sono stati sottoposti a fermo due fratelli, uno dei quali minorenne, con le accuse, a vario titolo, di omicidio, occultamento di cadavere e porto abusivo di arma da fuoco. Secondo l’accusa a sparare sarebbe stato il fratello maggiore.