Ci risiamo, l'isola di Dino ritorna proprietà privata

Nel 2014 il tribunale di Paola l'aveva restituita al Comune di Praia a Mare dopo 52 anni dall'atto di compravendita, stipulato nel 1962. Ora l'annullamento della sentenza

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di Francesca  Lagatta
9 febbraio 2019
11:17
L’isola di Dino
L’isola di Dino

Con la sentenza n. 161/2019 del 17/12/2018, pubblicata giovedì scorso, la Corte di Appello di Catanzaro ha annullato la sentenza di primo grado emessa nel 2014 dal tribunale di Paola, che 52 anni dopo restituiva l'isola di Dino al Comune di Praia a Mare. Tutto da rifare per i praiesi, dunque, anche se negli ultimi quattro anni, l'amministrazione guidata da Antonio Praticò non aveva mosso un dito né per valorizzarla né per renderla visitabile agli stessi residenti, i quali invece hanno dovuto far i conti con un rigido divieto di accesso che prima, quando era ancora di proprietà dell'imprenditore Domenico Palumbo, non esisteva.

Difetto di giurisdizione

I motivi che hanno spinto i giudici del tribunale d’appello ad annullare le decisioni dei colleghi paolani, risiederebbe nel «difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore del Commissario per la liquidazione degli usi civici per la Calabria, in ordine all’accertamento della esistenza, della natura e dell’estensione degli usi civici sull’Isola di Dino». In sostanza, dice la sentenza, doveva essere il commissario agli usi civici a dichiarare la nullità del contratto di compravendita, stipulato nel 1962, con il quale la società Isola di Dino S.r.l. acquistò l’isola, e non il giudice ordinario. Pertanto, allo stato i contratti sono da considerarsi in corso di validità, perché la sentenza di nullità è stata emessa da autorità non avente giurisdizione in tal senso.


Una vicenda ingarbugliata

Bisognerà adesso attendere le decisioni del ritrovato proprietario, l'imprenditore campano Domenico Palumbo, che in conseguenza della sentenza di primo grado aveva chiesto la restituzione della somma pagata nel 1962, 50.000.000 di lire, oggi rivalutata in circa 600.000 euro (rivalutazione monetaria Istat), più le somme spese per lo sminamento e per la realizzazione di opere infrastrutturali.

La reazione del movimento politico "L'Alternativa"

La notizia non ha lasciato indifferente il movimento politico guidato da Antonio Mandarano, che non ha partecipato alla scorsa tornata elettorale ma continua ugualmente ad occuparsi delle vicende cittadine. «A distanza di una settimana dalla pubblicazione della sentenza, dalla casa comunale tutto tace - ha scritto in un comunicato il coordinatore de "L'Alternativa"-. I cittadini praiesi e non, ricorderanno con quale enfasi il Sindaco e la maggioranza consiliare di allora, comunicarono gli esiti favorevoli della sentenza di primo grado, su tutti i media locali, regionali e nazionali. Allo stesso modo, vista l’importanza che riveste la vicenda, ci aspettavamo una presa di posizione netta e decisa da parte del primo cittadino di Praia a Mare, che invece ha incassato il colpo senza battere ciglio».

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