Ondata epidemica

L’influenza fa paura, bambini i più colpiti. Ma la Calabria non ha attivato il monitoraggio

Con Campania e Sicilia è tra le tre regioni che non comunicano a Roma i dati su contagi e ricoveri attraverso il sistema InfluNet. L’ondata preoccupa i medici. Bassetti: «L’epidemia è partita a razzo, contro il Covid siamo più preparati»

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di Redazione
4 dicembre 2022
11:44
L’ondata d’influenza preoccupa. Nel riquadro la mappa dei contagi in Italia. La Calabria però risulta
L’ondata d’influenza preoccupa. Nel riquadro la mappa dei contagi in Italia. La Calabria però risulta "non pervenuta"

L’ondata d’influenza in Calabria c’è ma nei report del ministero non si vede. La Calabria, infatti, insieme alla Campania e alla Sicilia, è tra le poche regioni che non hanno ancora attivato InfluNet, la rete di sorveglianza epidemiologica dell'Istituto Superiore di Sanità. Eppure, adesso servirebbe, eccome. Visto che i casi di influenza stanno crescendo in maniera esponenziale, con i bambini al di sotto dei 5 anni che risultano tra i più colpiti. Era da 12 anni, e precisamente dalla stagione 2009-2010 durante la quale dilagò la “suina”, che non si assisteva a una recrudescenza così massiccia dell’influenza stagionale.

Dall’ultimo bollettino Influnet emerge che nella scorsa settimana sono stati 762mila gli italiani messi a letto da sindromi simil-influenzali (ILI), pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente). Inoltre, sono oltre 2,5 milioni le persone che hanno contratto l'infezione dall'inizio della stagione, cifra che lo scorso anno si raggiunse solo a gennaio.


Come detto, particolarmente colpiti sono i bambini al di sotto dei 5 anni, con 40,8 casi ogni mille registrati la scorsa settimana; nella fascia 5-14 anni il tasso è stato di 25,02 ogni mille; 10,10 tra i 15 e i 64 anni e 5,04 sopra i 65 anni.

Dai dati di InfluNet sono tre le regioni nelle quali la situazione è più critica: Emilia-Romagna, 20,24 casi per mille; Lombardia, 17,80; e Umbria, 19,61. Non pervenuta la Calabria, che non ha attivato il monitoraggio.

Il dilagare dell’influenza in Italia preoccupa i medici, anche per la possibilità tutt’altro che remota che il virus influenzale possa colpire contemporaneamente al Covid, contro il quale, però, ha ancora effetto la copertura vaccinale.

«L'influenza è partita a razzo e fa paura», ha commentato Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive ospedale Policlinico San Martino di Genova. «L'influenza – ha aggiunto - è tornata peggio di come ci aveva lasciato nel 2019, siamo tornati alla forza propulsiva dell'influenza del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre. Sicuramente oggi fa paura anche per tutto quello che si porta dietro con una quantità di virus paninfluenzali, patologie da pneumococco e anche polmoniti. Qualcuno dice rimettiamo le mascherine, io dico assolutamente no. Questi microorganismi devono circolare e hanno sempre circolato, ci dobbiamo proteggere ma come? Ad esempio, abbiamo perso molto la copertura per lo pneumococco, la vaccinazione da polmonite, ma anche quelle per l'influenza».

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