Regione Calabria

La Cisal contro Fantozzi (Dipartimento salute): «Deliranti le sue direttive, dirigenti denigrati»

Il sindacato reagisce a quanto rivelato da LaC News24: una pec interna che obbliga i funzionari ad “autocertificare” l’inattendibilità dei decreti che redigono. Chiesto un incontro urgente: «Annulli tutto e presenti le sue scuse»

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di E. D. G.
19 dicembre 2021
10:27

«Poche volte ci è capitato di leggere un atto interno così duro e delirante nei suoi contenuti». È severissima la reazione della Csa-Cisal alla comunicazione che la dirigente generale del Dipartimento regionale Tutela della salute, Iole Fantozzi, ha inviato ai suoi dirigenti di settore, chiedendo loro di “autocertificare” in ogni decreto che redigono l’inattendibilità dei loro stessi atti. Una vicenda rivelata nei giorni scorsi da LaC News24, che è venuta in possesso della pec con l’inedita richiesta. Una sorta di manleva, cioè un esonero di responsabilità per il capo dipartimento, che ha mandato su tutte le furie dirigenti e funzionari, costretti – secondo questa direttiva – ad ammettere nero su bianco la “scarsa attendibilità dei dati proposti” sollevando così da ogni futura conseguenza il loro dirigente generale.  

«Lesa l'onorabilità di dirigenti e funzionari»

«Forse non ha ancora capito che si trova in una pubblica amministrazione? – afferma il sindacato in una nota - Non c’è bisogno di una “due diligence” (mica deve acquistare una società o concludere un affare!), ma piuttosto di una ricognizione delle attività amministrative precedenti al suo insediamento (come si è accorta di dover fare soltanto dopo il misfatto, visto che è previsto un incontro per giorno 27 dicembre). Se non fosse chiaro: il dirigente generale sta chiedendo ai dirigenti e ai responsabili dei settori del dipartimento “Tutela della Salute” di “auto-denunciarsi” scrivendo all’interno di ogni decreto che i loro stessi dati non sono “attendibili”. Come può aver pensato di scrivere nero su bianco un’offesa del genere nei confronti di dirigenti che, teoricamente, dovrebbe coordinare. Come può essere stata così superficiale da non capire che una pec del genere sarebbe divenuta un boomerang. Mettiamoci nei panni di un dirigente di settore della Sanità: da oggi chi invierebbe mai un decreto con quella dicitura con cui denuncia sé stesso di non essere attendibile? È chiaro che tutti i dirigenti siano parecchio risentiti. Per non parlare dei funzionari che materialmente impostano e scrivono il decreto, da responsabili del singolo procedimento, che si assumono pro-quota la responsabilità dell’atto. Con le parole della pec è stata fortemente lesa l’onorabilità di dirigenti e funzionari, che la dirigente generale - aggiunge il sindacato - non ha avuto il buon senso, dalla data del suo insediamento (29 novembre), di voler incontrare per un confronto o almeno per un primo approccio conoscitivo».


«Fantozzi annulli la direttiva e chieda scusa»

E ancora: «È bene che lei sia messa a conoscenza del fatto la legge le impone di svolgere “verifiche e controlli sull’attività dei dirigenti”, di garantire la continuità amministrativa, di coordinare i dirigenti, di trasmettere gli atti dipartimentali senza la presunzione (divenuta certezza nella pec) che siano basati su dati inattendibili. Come potrebbe mai adottare un decreto se i dati sono non attendibili? Ripetiamo, sotto molti punti di vista, il contenuto di quella pec è davvero grave. È come se ci fosse una “presunzione di decreto amministrativo non attendibile”. Se qualsiasi cittadino calabrese leggesse all’interno dei decreti del “suo” dipartimento “quella dicitura sulla non attendibilità dei dati”, che fiducia potrebbe nutrire sull’efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa? Piuttosto il dirigente generale della Sanità, dopo aver compreso la gravità di quanto commesso, faccia quello che si deve fare: annullare la comunicazione con tanto di scuse ai dirigenti di settore».

Critiche a Occhiuto: «Perché ha escluso gli interni?»

La Csa-Cisal punta il dito anche contro Roberto Occhiuto, definendo «un brutto inciampo l’esclusione dei dirigenti regionali di ruolo dall’incarico di dirigente generale dei dipartimenti determinata da motivi “inverosimili” (e poi omissati)». Il presidente della Regione, infatti, ha preferito nominare un esterno alla guida del Dipartimento Tutela della salute, Iole Fantozzi appunto, ex commissario straordinario del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, affidandole un incarico a cui molti dei quadri regionali aspiravano.

«Fantozzi ha superato i limiti»

Ora, secondo la Cisal, questo nuovo episodio «denigra profondamente i dirigenti di settore». «Esattamente ciò che avevamo invitato a evitare in questa fase di riorganizzazione della macchina amministrativa – continua il sindacato -. Sappiamo bene che l’Amministrazione, guidata dal presidente Roberto Occhiuto, vuole dare subito un impulso energico per dimostrare l’avvento del cambiamento, soprattutto nel settore sanitario, dove il Presidente ha anche ricevuto l’incarico governativo di commissario ad acta. Tuttavia, ci sono dei limiti. Limiti che ora sono stati assolutamente superati con la pec inviata a tutti i dirigenti di settore in data 15 dicembre. O meglio, inviata dalla sua segreteria (quasi a non voler nemmeno mettere la firma su un qualcosa che evidentemente temeva essere veramente troppo forte. Ci sarebbe da chiedersi, quindi, se sia stata una scelta “strategica”».

Infine, la richiesta «di un incontro urgente alla dirigente generale per chiarire tutti questi aspetti, sperando che “corregga il tiro” dopo questo grossolano errore».

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