Avrà inizio il prossimo 26 maggio, davanti al giudice monocratico di Lamezia Terme, il processo a carico dell’avvocato Nicolino Sesto, destinatario di un decreto di giudizio immediato per appropriazione indebita.
Secondo l’accusa, il legale, a maggio 2024, avrebbe illecitamente trattenuto per sé la somma di 57.500 euro senza nulla più versare sul conto delle proprie assistite, una madre e due figlie, vedova e orfane di un uomo morto in un incidente stradale.

Stando alle ricostruzioni effettuate dal Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme, guidato dal comandante Giuseppe Maniglio, e coordinate dal pm Emanuela Costa, il legale, in qualità di procuratore generale delle proprie assistite, aveva patrocinato la transazione stragiudiziale con l’assicurazione in seguito all’incidente nel quale aveva perso la vita il marito e padre delle clienti.
L’avvocato aveva chiesto e ottenuto dall’assicurazione, sostiene l’accusa, l’accredito sul proprio conto corrente di tre distinti bonifici del valore totale di 240mila euro, dei quali 40mila spettavano alla vedova e 100mila euro ciascuno alle orfane. Al legale spettava la somma di 23mila euro per il lavoro svolto.

Secondo l’accusa contestata dalla Procura di Lamezia Terme, Sesto avrebbe omesso di adempiere a quanto disposto dal Tribunale circa l’obbligo di vincolare la somma spettante a ciascuna ragazza (all’epoca minori) in investimenti non rischiosi intestati alle giovani. L’avvocato avrebbe versato 35mila euro sul conto della vedova, 135mila euro sul conto di una figlia e 12.500 euro a favore dell’altra figlia, trattenendo per sé la somma di 57.500 euro e rispondendo alle richieste della vedova che nulla più le era dovuto.
La donna, però, ha sporto denuncia e il 26 maggio avrà inizio il processo per stabilire torti e ragioni in questa vicenda.