Convivio informale e griffato organizzato dal neo "promosso" Filippelli. Clima disteso e strategie sussurrate tra compagni di posate. Con l'invitato "speciale" a tavola...
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Informale, "leggera". Col camice aziendale sullo sfondo ma pur sempre a tavola siamo. Tra compagni di posate e di gomito che si alza il giusto. Non di più.
La "cena" fuori sacco dell'Asp di Cosenza, la più impegnativa e piena di tutto, è servita. Siamo a Corigliano e un perché si nasconde anche qui, la generosità della Sibaritide non è sconosciuta.
L'occasione del convivio disinvolto e in modalità "nature" lo offre la nomina di Gianfranco Filippelli a capo dell'area medica dell'Asp. Il movente è il suo ed è per lui il parterre.
C'è il gotha del management dell'intera Asp tra posate e piatti e confessioni. L'unico dirimpettaio "dell'altra" azienda invitato, Pino Pasqua, dà forfait. Quindi solo il meglio dell'Asp di Cosenza a tavola, niente Annunziata. Con una eccezione griffata. Tra i commensali c'è Tonino Daffinà. Non figura (formalmente) con altre pertinenze se non legate all'emergenza ambientale. Ma il "camice" d'occasione lo offre la consolidata amicizia con l'organizzatore della serata, oltreché due chiacchierate fitte fitte e fuori il locale con rispettive due figure nevralgiche dell'azienda.
Leggera la serata. Si scherza, si ride, si confabula con il vicino di posata e di gomito. Quello che si alza il giusto. E va da sé che il disegno della nuova linea di tendenza dell'Asp viene fuori lo stesso. Tra una posata e l'altra e senza che nessuno prenda mai la parola urbi et orbi con fare serioso. Il disegno, però, viene fuori lo stesso. A cominciare dai sonni non tranquillissimi che si prefigurano a stretto giro per il direttore sanitario e quello amministrativo. Passando per un direttore generale che diventa intoccabile anche perché «chi verrebbe ora e in queste condizioni a firmare bilanci?».
Si naviga "leggeri" a cena. E guai ad appesantirsi con cose di lavoro. Ad un certo punto transita persino la narrazione di una videochiamata di Mario Occhiuto in arrivo o già riattaccata. Ma conferme dagli smartphone non ne arrivano.
È tardi, c'è da rientrare. La strada non è poca. Soprattutto fino a Vibo...

