Prestava soldi con interessi fino al 120 per cento, arrestato a Lamezia

L'uomo con pressioni e minacce aveva costretto le vittime che non riuscivano ad estinguere il prestito anche a cedere le proprie attività commerciali

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di T. B.
12 novembre 2019
10:18

Prestiti con interessi di oltre il 120 per cento e pressioni e minacce fino a riuscire a convincere le sue vittime, poste nelle condizioni di non riuscire a restituire il prestito, a cedergli le attività. Il gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme, guidato dal tenente colonnello Crisci, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale e reale nei confronti di un presunto usuraio, si tratta di Carmelo Furci, classe 1971.

 


L'uomo vicino ai clan

Il provvedimento magistratuale, emesso dall’ufficio gip del tribunale di Lamezia Terme, su conforme richiesta della Procura della Repubblica alla sede, riguarda un soggetto già gravato da precedenti specifici e ritenuto, tra l’altro, affiliato ad un clan della locale criminalità organizzata. In particolare, le indagini sono scaturite da attività info-investigative delle Fiamme gialle nell’agosto scorso con le quali sono stati acquisiti indizi sull’elargizione di prestiti usurari a due commercianti lametini che versavano in gravi difficoltà finanziarie.

 

Le indagini

Informato il locale ufficio di procura sono state avviate una serie di indagini grazie alle quali i finanzieri lametini sono riusciti a ricostruire i rapporti finanziari di natura illecita intercorrenti tra usuraio e vittime, riscontrando che il primo ha erogato due distinti prestiti pretendendo interessi quantificati al 121,66 per cento: nel dettaglio, le persone offese hanno ricevuto un primo prestito di 10 mila euro nel luglio del 2018, a fronte del quale l’indagato ha preteso il pagamento di mille euro mensili quali rate di interessi fino al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale per intero. Altro prestito con le medesime modalità è stato, poi, erogato nel dicembre del 2108 per un ammontare di 90 mila euro: in questo caso l’indagato ha preteso il pagamento di interessi mensili per nove mila euro con termine stabilito al momento in cui i debitori non sarebbero stati in grado di restituire la somma capitale in un’unica soluzione.

 

Le minacce ai negozianti

Tali condizioni hanno portato i due commercianti ad una situazione finanziaria di “non ritorno”, poiché non hanno potuto far fronte a tale esosa pretesa, riuscendo a corrispondere al loro “finanziatore” solo una minima parte di interessi quantificati in 32mila euro. L’indagato in un crescendo di minacce aveva ormai convinto le sue vittime ad effettuare la cessione delle loro attività commerciali al fine di incamerare l’illecito profitto, evento scongiurato grazie all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari.

 

I reati contestati

Allo stato, pertanto, il presunto usuraio deve rispondere delle contestazioni dei delitti di usura aggravata, in quanto commessa a danno di persone esercenti attività di impresa in grave stato di disseto finanziario, estorsione ed esercizio abusivo del credito. Contestualmente, le fiamme gialle, quale polizia economico-finanziaria, a completamento degli aspetti di polizia giudiziaria, hanno concentrato l’attenzione anche verso il patrimonio nella disponibilità dell’usuraio, sottoponendo a sequestro, su disposizione dell’autorità giudiziaria, un suv e un’utilitaria nella sua disponibilità, nonché la somma di 32 mila euro pari agli interessi corrisposti dalle vittime dal mese di gennaio al mese di agosto del 2009. Le indagini, nonostante la complessità e la delicatezza della vicenda e la ritrosia delle vittime nel riferire i fatti di cui erano a conoscenza, sono state portate a termine in circa sessanta giorni. L’operazione odierna rientra in un più vasto dispositivo di contrasto alla criminalità economico-finanziaria coordinato dal comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, attraverso il quale si tende a coniugare il profilo repressivo con quello patrimoniale, privando gli autori dei crimini di ogni provento illecito indebitamente conseguito, nonché a ripristinare il corretto andamento dei mercati e dell’accesso al credito.

 

Giornalista
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