L’ospite più autorevole dell’evento in corso al Valentianum ha parlato agli studenti vibonesi in videoconferenza, offrendo un’interessante disamina sull’attualità della Carta costituzionale di fronte alle sfide di una società in evoluzione
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L'ex Presidente del Consiglio Giuliano Amato al Festival del Sud
Due volte presidente del Consiglio, ministro dell’Interno e, ancora, due volte ministro del Lavoro, ministro delle Riforme costituzionali, giudice della Corte costituzionale (di cui è stato presidente nel 2022, unico ex premier a ricoprire questo incarico). Docente di Diritto costituzionale comparato alla Sapienza per oltre 20 anni, per non parlare degli altri innumerevoli incarichi pubblici rivestiti nella sua lunga e prestigiosa carriera politica e accademica. Giuliano Amato, personalità giuridica di assoluto rilievo e protagonista di oltre 50 anni della vita politica italiana, è stato l’ospite più autorevole della prima giornata del Festival del Sud, in corso nel complesso del Valentianum di Vibo Valentia, dove proseguirà fino al 22 ottobre.
Lo storico esponente socialista è intervenuto in videoconferenza nella sala Murmura della Camera di commercio, per una conversazione sul valore della Costituzione nel dialogo tra le generazioni, introdotta e moderata dal caporedattore di LaC News24 Stefano Mandarano, con il contributo di Domenico Sorace, giurista e scrittore, e di Alberto Capria, rettore del Convitto Nazionale Filangieri.
Un evento, quello promosso dall’associazione Valentia guidata dal consigliere comunale Anthony Lo Bianco e svoltosi alla presenza di numerosi studenti in sala, che ha assunto presto il livello di un Lectio magistralis da parte del fine giurista e dell’appassionato studioso Amato, che ha spaziato con rigore e competenza tra temi di strettissima attualità, ragionando con i suoi interlocutori intorno all’attualità della Carta costituzionale che, nonostante i suoi quasi ottant’anni di vita, preserva ancora una sorprendente modernità anche di fronte alle nuove sfide che l’evoluzione della società impone. Amato ha così spaziato dai temi etici, della procreazione medicalmente assistita, della maternità surrogata, della genitorialità delle coppie omosessuali, del riconoscimento del nascituro e dei suoi diritti, del suicidio assistito, fino alla capacità della Costituzione di recepire e accogliere i codici frutto di trattati internazionali nei contesti di cui il Paese è parte attiva.
Il tutto si è dipanato nel corso di un incontro intenso e ricco di spunti di riflessione, nel quale i tecnicismi giuridici hanno lasciato il posto ad un’esposizione chiara e fruibile anche da parte dei ragazzi presenti nella sala, che hanno seguito con autentico interesse i temi oggetto dell’esposizione di Amato. Tra questi, a catturare l’attenzione è stata in particolare la tematica dell’attribuzione del cognome ai neonati, introdotta dall’avvocato Sorace, quindi della possibilità di assumere il cognome di entrambi i genitori o di uno solo di loro, tema del quale Amato si è a lungo interessato da giurista.
O, ancora, gli spunti sull’Intelligenza artificiale che l’ex presidente del Consiglio ha fornito, ovviamente in un quadro giuridico, riconoscendo le opportunità delle nuove tecnologie e ammonendo, al contempo, rispetto ai rischi che esse rappresentano in particolare per le giovani generazioni. «Molti di voi ricorrono all’intelligenza artificiale anche per svolgere semplici elaborati che vengono assegnati a scuola» ha detto Amato che, come ha ricordato il moderatore, nel 2023 è stato chiamato a presiedere il Comitato algoritmi sugli effetti dell’AI nella comunicazione e nell’editoria. «Questa - ha concluso - non è mai una cosa buona. Sostituire la tecnologia al vostro pensiero significa smettere di pensare. Smettere di scrivere - ha precisato citando Antonie de Saint-Exupéry - vuol dire smettere di pensare. E questo è un rischio che non possiamo permetterci».