Noi non dimentichiamo

«Potevano essere salvati». Il corteo di Crotone (senza il governo) chiede giustizia per i migranti della strage di Cutro

La Rete 26 febbraio chiama a raccolta centinaia di persone, in marcia con i superstiti e i familiari delle vittime. C’era la segretaria del Pd Elly Schlein. L’avvocato Verri: «Arriveremo alla verità su quella notte». I numeri spaventosi delle morti nel Mediterraneo: «Nell’ultimo anno sono stati 2.500. Ma per qualcuno sono cittadini di serie B» 

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di Procolo Guida e Vincenzo Imperitura
25 febbraio 2024
14:23

Ci sono superstiti, familiari e associazioni. Rappresentanti delle istituzioni e della politica e semplici cittadini. Si sono dati appuntamento alle 15 a Piazzale Nettuno, a Crotone, per sfilare insieme fino al Museo Pitagora: un corteo e un dibattito per ricordare la tragica notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023. Il corteo, che si sta svolgendo sotto una pioggia battente, è partito al grido "giustizia e verità" e "basta morti in mare”. Partecipa la segretaria del Pd, Elly Schlein, insieme ad altri esponenti politici e del mondo dell'associazionismo e del volontariato.

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Un anno fa, a Cutro, sono morte 94 persone, 35 erano minori. Una strage che ha segnato nel profondo la Calabria e l’Italia intera e di cui è importante oggi preservare la memoria. La manifestazione è una delle iniziative previste nella tre giorni che vede in prima fila nell’organizzazione la Rete 26 Febbraio.


Domenica 25 febbraio

17,10 - Orlando Amodeo: «Salvataggi impossibili con mare forza 4? È una menzogna»

«Se il ministro dell'interno dice che con mare forza 4 non ci sono le condizioni per i salvataggi al largo, quel ministro mente». Lo ha detto, dopo il corteo in memoria di migranti morti nella strage di Cutro, Orlando Amodeo, già primo dirigente medico della polizia di stato, ricordando i tanti salvataggi effettuati oltre il limite delle acque territoriali e con mare fino a forza 7.

In diretta da Crotone

 

17.06 - L’ammiraglio Alessandro: «Vogliono far scendere il silenzio sul nostro mare»

«Sul nostro mare vogliono fare scendere il silenzio. Questo significa che anche le barche dei soccorsi sono messe in condizioni di restare in silenzio. Mai sul nostro mare era sceso tutto questo silenzio». Lo ha detto l'ammiraglio Vittorio Alessandro, già portavoce del comando generale della capitaneria di porto, durantel’incontro seguito al corteo in ricordo delle vittime del naufragio di Cutro.

16.53 - Scigliano (Rete 26 febbraio): «Dal governo solo parole»

«Non siamo qui solo per piangere i troppi morti del naufragio, ma per ricordare i tanti problemi che sono rimasti e rimangono sulle spalle dei sopravvissuti. Siamo qui per ricordare al Governo le tante promesse fatte nell'immediatezza della strage e rimaste solo parole». Lo ha detto Carmelita Scigliano, rappresentante della Rete di associazioni "26 febbraio”.

16.30 - Luciano Scarettari (Rescue): «Considerano i migranti esseri umani di serie B. In un anno 2.500 morti in mare» 

«Se smettessero di considerare di serie B alcuni esseri umani non ci troveremmo davanti a tragedie come quelle di Cutro e come quelle che sono seguite. Dal 26 febbraio dello scorso anno ci sono stati altri 2500 morti in mare. In questi tempi si  continua a criminalizzare il lavoro delle navi come la nostra che si occupano di salvare vite in mare. Ostacolare le navi di soccorso come la nostra significa, tra le altre cose, eliminare testimoni oculari di quello che succede nel Mediterraneo». Lo ha detto Luciano Scarettari, capitano della nave Rescue durante la conferenza seguita al corteo in ricordo delle vittime del 26 febbraio 2023

15.55 - Francesco Verri: «Arriveremo alla verità su cosa è successo quella notte»

«C’è un popolo, quello di Crotone e quello calabrese, che spesso ha l'etichetta di essere popolo della 'ndrangheta ma che ha mostrato di essere il popolo dell'accoglienza, il popolo che vuole la verità, sembra Pisa dove tutta la città è scesa in piazza per difendere i ragazzi dalle manganellate, invece qui è in piazza per chiedere la verità». C’è anche Francesco Verri, avvocato che difende i familiari delle vittime della strage di Cutro, alla manifestazione di Crotone. Il suo è un intervento che punta sulla grande umanità del popolo calabrese: «Questa comunità al mondo è conosciuta per la sua civiltà e perché si sono messi al fianco delle vittime del naufragio, per reclamare ciò che chiedevano i migranti, verità e giustizia. Il processo sulle responsabilità nella catena dei soccorsi ci sarà, ne siamo certi, e la stampa locale e nazionale stanno dando un grande contributo raccogliendo notizie e informazioni e mettendole a disposizione della comunità: un enorme lavoro di squadra durato un anno e sono orgoglioso di avere fatto la mia parte».

In diretta da Crotone

I nostri inviati alla manifestazione in ricordo della strage di Cutro: ospiti, interviste e le immagini in presa diretta dal corteo.

 

 

 

15.44 - Schlein: «Chiediamo che le promesse ai familiari delle vittime siano mantenute»

«Da un anno facciamo la stessa domanda: come è stato possibile che non siano uscite le motovedette della Guardia costiera per dare soccorso ad un'imbarcazione che si sapeva da ore che era in difficoltà?». Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, che a Crotone ha partecipato alle iniziative in occasione dell'anniversario del naufragio di Cutro. «Sono qui - ha aggiunto - per dare supporto alla Rete 26 febbraio e a tutte le associazioni che ancora sono vicine ai familiari delle vittime e ai superstiti che chiedono verità e giustizia. Chiediamo che le promesse fatte a tutti i familiari delle vittime siano mantenute, questo è il nostro impegno».

15.30 - Talip Heval: «Siamo qui per dire basta»

«Oggi piove come lo scorso anno, fa impressione questa cosa». Talip Heval, rappresentante della comunità curda presente al corteo, non nasconde l'emozione un anno dopo. «Anche io sono arrivato via mare, e quando vidi la terra mi sentii in salvo, pensavo di avercela fatta. Quei nostri fratelli un anno fa videro la terra, ma non riuscirono a salvarsi: è avvilente che non siano stati soccorsi. Oggi siamo qui per dire basta, che non possono esserci ancora morti in mare: servono corridoi umanitari per chi scappa dalle guerre».

15.13 - Ramzi Labidi: «Nessuno è intervenuto per salvare i migranti. Siamo qui per chiedere giustizia»

Ramzi Labidi, responsabile dell'associazione Sabir e mediatore culturale, marcia con gli altri partecipanti al corteo di Crotone e chiede giustizia e rispetto per i migranti. I suoi toni, da sempre pacati, si alzano. Nel corso della diretta del network LaC ricorda che sono state «tante le promesse non mantenute. Tanti hanno rischiato la vita e sono morti: oggi siamo qui per chiedere risposte e giustizia al governo italiano». Labidi torna a quella notte tragica e accusa: «Tutti conoscevano le condizioni meteorologiche e nessuno è intervenuto per salvarli». Anche nei giorni scorsi si sono verificati comportamenti che non ritiene accettabili: «Volevano portare via i corpi dal PalaMilone senza restituirli alle famiglie, è una vergogna. Ancora oggi ci sono cinque corpi non riconosciuti al cimitero di Cutro e il cadavere di una bambina a Cosenza: bisogna fare le comparazioni e restituire le salme ai familiari».

Ore 14.57 - Il dolore di Zahra a Crotone: «Mio fratello morto per raggiungermi in Finlandia»

«Il suo sogno era quello di raggiungermi in Finlandia, per potere studiare e lavorare. E magari costruirsi una famiglia lì». C’è anche Zahra Barati a Crotone nella giornata del ricordo. Sotto la pioggia, la donna ricorda la tragedia che ha colpito la sua famiglia. La ragazza, che studia finlandese e infermieristica, racconta l'entusiasmo del fratello quando si era avvicinato il momento della traversata dalla Turchia per l'Italia. «Mi ha chiamata quando è arrivato in Turchia per dirmi il giorno e l'ora della sua partenza». Ma poche ore dopo, il cognato di Zahra, che fa il giornalista in Afghanistan, ha saputo di una imbarcazione naufragata nei pressi delle coste italiane. Solo dopo due giorni Zahra ha saputo che tra le vittime c'era anche il fratello. I genitori di Zahra vivono in Iran, con le due sorelle, che sono ancora piccole. «Lì è diventato molto pericoloso vivere», dice. Il suo desiderio sarebbe quello di un ricongiungimento con i familiari in Finlandia. E racconta che un anno fa i parenti delle vittime furono invitati a Palazzo Chigi. «Chiedemmo di poterci ricongiungere con i miei genitori e le mie sorelle, ma dopo un anno non abbiamo saputo più nulla. I miei genitori non possono neppure portare un fiore sulla tomba del loro figlio in Finlandia».

Ore 14.40 - La posa dei fiori sulla spiaggia di Cutro da parte di Elly Schlein

La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, in visita a Cutro, ha ricordato con un omaggio floreale le 94 vittime della strage di migranti che si è consumata nel corso della notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023.

Ore 13.26 - Strage di migranti, Boldrini a Cutro: «Il Governo non c’è, sono esterrefatta da questa indifferenza»

«Sono esterrefatta di non vedere nessun rappresentante del Governo, qui. La visita improvvisata e alla chetichella del ministro Piantedosi, venerdì scorso, è sintomatica dell’indifferenza del Governo nei confronti di quasi cento persone morte, dei sopravvissuti, delle famiglie che oggi sono qui. Davvero triste e preoccupante». È quanto ha dichiarato, Laura Boldrini, ex presidente della Camera arrivata a Cutro per partecipare alle manifestazioni in ricordo della strage di Steccato,  in cui rimasero uccisi almeno 94 migranti.

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