Cresce il flusso dalla Tripolitania verso le coste ioniche calabresi: viaggi di 5 giorni nel Mediterraneo, a bordo minori e famiglie in fuga da Siria, Iraq, Afghanistan ed Egitto. In arrivo un'estate ad alta pressione migratoria
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Una nuova rotta libica con destinazione le coste della fascia ionica reggina. E’ quanto indicano gli ultimi approdi di migranti registrati al porto di Roccella Jonica negli ultimi giorni. Mentre gli ultimi anni la rotta che ha visto come meta lo scalo turistico roccellese è stata quella turca, la ripresa dei flussi migratori nel 2025 suggerisce un cambio di strategia dei trafficanti di esseri umani.
Un viaggio senza soste nel cuore del Mediterraneo lungo almeno 5 giorni costato migliaia di euro a siriani, iracheni, afghani ed egiziani, tra cui spesso minori non accompagnati. Il fenomeno migratorio non è nuovo a queste latitudini, ma se il buongiorno si vede dal mattino, quella che sta per iniziare sarà una estate caldissima sul fronte degli arrivi di profughi nella Locride.
Negli ultimi mesi del 2025, la rotta migratoria dalla Libia verso l'Italia ha registrato un significativo incremento. Secondo i dati del Ministero dell'Interno, dal 1° gennaio al 14 marzo, sono sbarcate in Italia circa 7.762 persone provenienti dalla Libia, segnando un aumento del 73,65% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Questo incremento è stato attribuito a diversi fattori, tra cui il vuoto di potere in alcune aree della Tripolitania, dove milizie locali hanno preso il controllo di porti e facilitato le partenze. Inoltre, si stima che circa 700.000 persone siano attualmente in Libia pronte a partire verso l'Italia, con un aumento del 50% degli arrivi registrato a gennaio 2025 rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
La maggior parte degli sbarchi avviene lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con Lampedusa come principale punto di arrivo, dove i frequenti sbarchi continuano a mettere sotto stress le strutture di accoglienza. Tuttavia, grazie ai trasferimenti organizzati, è stato possibile gestire meglio l'emergenza e garantire una distribuzione più equa dei migranti sul territorio nazionale verso altre regioni italiane, tra cui la Calabria.