«Vittoria si è divertita coi vitalizi? Fra poco non si divertirà più». È questo l’inquietante contenuto di una lettera minatoria inviata alla deputata del Movimento Cinque Stelle, Vittoria Baldino.
La parlamentare ieri è tornata a casa dalla sua famiglia, a Paludi, comune dell’hinterland di Corigliano Rossano ed ha dovuto fare i conti con questo messaggio minaccioso recapitato, però, al padre, sindaco di Paludi, all’indirizzo del municipio.
Vittoria Baldino ha immediatamente sporto denuncia ai carabinieri del reparto territoriale di Corigliano Rossano e colloquiato con il tenente colonnello Marco Filippi che ha subito informato gli organi preposti.
Il messaggio è chiaramente scritto in modo tale che la grafia non sia riconoscibile, anche se sulla busta recapitata al comune di Paludi, la mano sembra essere più “umana”.

In tutto questo resta, però, il segnale allarmante inviato alla Baldino, nell’esercizio delle sue funzioni. Quello sui vitalizi — nonostante la deputata pentastellata sia stata integerrima nell’opporsi alla reintroduzione di alcuni benefit ai parlamentari — potrebbe anche essere un pretesto rispetto ad una minaccia di carattere ben più ampio e certamente legata alla sua attività politica.
In questi ultimi mesi infatti, la Baldino ha tuonato nei suoi interventi alla Camera dei Deputati e sulla stampa, contro la privatizzazione della sanità calabrese e sulla bonifica del sin di Crotone. Potrebbero, dunque, essere diversi — anche per confondere le acque — i moventi per i quali Vittoria Baldino è stata vittima di intimidazioni, sulle quali sono scattate subito le indagini.

Occhiuto: «Minaccia vile e ignobile»

«Solidarietà a Vittoria Baldino e alla sua famiglia per la vile e ignobile lettera minatoria ricevuta. Ogni forma di intimidazione e di odio va respinta con fermezza. La democrazia vive di confronto, mai di minacce». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, commentando la lettera intimidatoria rivolta alla deputata del Movimento 5 Stelle.