Una situazione complicata, una casa di riposo chiusa nel pieno centro storico, anziani costretti a traslocare in altre strutture con disagi evidenti. La vicenda della “Serenità” di via Pietro Mancini a Mongrassano è diventata una sorta di boomerang nel paese, spiazzando proprio le stesse famiglie degli anziani e quanti avevano considerato il luogo come un punto di riferimento importante per la zona e non solo.

La casa di riposo verso la chiusura

È una vicenda con contorni non facili, emersa – almeno mediaticamente – in tutta la sua fragorosità negli ultimi giorni con diverse opinioni a riguardo.

C’è un dato di fatto ed è la chiusura della struttura che era collocata nel pieno centro storico a Mongrassano, annunciata proprio da La Orizzonti Nuovi S.r.l.s., società gestrice della casa di riposo “Serenità” di Mongrassano: «Dopo anni di servizio ininterrotto, sospenderemo l’attività di gestione della suddetta struttura. Nel corso di tutto questo periodo, la casa di riposo “Serenità” ha garantito assistenza continuativa 24 ore su 24 a una fascia di popolazione fragile, ponendo al centro della propria missione il benessere sociale. Precisiamo che l’ispezione effettuata dai Nas in data 09 maggio non ha rilevato alcuna anomalia di natura igienico-sanitaria o carenze organizzative e nei servizi, come riportato nel verbale ufficiale».

Lo sfratto

La società ha quindi ricevuto un provvedimento di sfratto con decorrenza al 13 marzo scorso e un termine di sessanta giorni per lo sgombero di persone e cose. Evidente l’amarezza dei dipendenti, alcuni prossimi a festeggiare venticinque anni di lavoro, nonché delle stesse famiglie, costrette a dover scegliere per i loro cari una situazione provvisoria per qualche mese, per poi nuovamente collocare gli stessi anziani in un’altra struttura a San Marco Argentano.

La posizione del Comune

Una storia, quindi, dagli sviluppi non così semplici da interpretare sommariamente. Non è un caso come l’amministrazione comunale, nei giorni scorsi, si sia rivolta ai cittadini di Mongrassano con una conferenza nei locali di contrada Cataldo, riepilogando la situazione dal proprio punto di vista. Intervento netto quello della maggioranza, a sottolineare come «La “Orizzonti Nuovi” risultava essere autorizzata solo per attività di ristorazione e non per l’assistenza agli anziani.
Non solo: non ha mai pagato canoni di affitto, Tari o utenze idriche, godendo di servizi a costo zero per 33 ospiti (quando la struttura ne poteva accogliere al massimo 22), con costi ricaduti interamente su di noi cittadini. Il nostro intervento è stato doveroso, a seguito dell’ispezione dei Nas del 9 maggio 2025, che hanno riscontrato l’abusività della struttura dal punto di vista legale e sanitario, e l’ordinanza di immediata cessazione dell’attività un atto dovuto. Il principale motivo della chiusura della struttura è la mancanza di autorizzazione sanitaria e l’assenza di alcune figure professionali necessarie, come indicato nel verbale dei Carabinieri dei Nas di Cosenza».

La stessa amministrazione comunale, mostrando la propria amarezza, ha aggiunto nel corso del dibattito: «Non possiamo promettere una riapertura a breve, ma ci impegneremo al massimo per avere una nuova casa di riposo, gestita da una società autorizzata e nel pieno rispetto della legge, che possa garantire la tutela dei diritti di dipendenti e ospiti».

Resta il problema di fondo, ovvero il disagio creato alle famiglie e agli anziani. Gli stessi dipendenti della casa di riposo, in una nota pubblicata sui social, hanno rimarcato come lo sfratto sia stata una decisione quanto meno indelicata. Si attendono così nuovi sviluppi.