Cgil: «Morti nelle baraccopoli, denunceremo responsabilità»

Il Congresso nazionale si pronuncia sulle tragedie avvenute alla tendopoli di San Ferdinando: «C’è violazione dei diritti umani»

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di Redazione
25 gennaio 2019
10:16
Rogo alla tendopoli
Rogo alla tendopoli

Il Congresso Nazionale della Cgil accogliendo l’ordine del giorno della Cgil Calabria e Flai si pronuncia sulle morti nella baraccopoli di San Ferdinando: c’è violazione dei diritti umani, le istituzioni nazionali e regionali dovranno darne conto alla Commissione Europea dei diritti umani a Strasburgo. Il Congresso della Cgil – riporta inoltre una nota - sostiene la candidatura di Riace a premio Nobel per la pace.

Lo sfruttamento del lavoro

Lo sfruttamento del lavoro nel Paese, le condizioni di vita di migliaia di lavoratori migranti, braccianti impegnati nelle diverse campagne in tutto il territorio nazionale, che vivono al limite dei diritti umani, con condizioni igienico-sanitarie inesistenti nelle diverse baraccopoli e tendopoli, si legge nel comunicato, impone assunzioni di responsabilità straordinarie per individuare soluzioni dignitose che mettano in sicurezza la loro vita.


 

Le morti nelle baraccopoli

Negli ultimi mesi, diversi sono stati gli incidenti e le morti nella baraccopoli di San Ferdinando. Le morti di Becky Moses, Sumaila Sacko, Suruwa Jaiteh, aggiungono, non possono essere derubricate a un fatto accidentale. Ci sono precise responsabilità politiche dei Governi nazionali e regionali che si sono succeduti che, dopo i fatti di Rosarno del 2010, nulla hanno fatto o continuano a fare, per superare le baraccopoli della vergogna in tutto il Paese. Le politiche sull’immigrazione – si legge ancora - devono essere integrate con una battaglia contro il caporalato, contro le mafie, contro lo sfruttamento del lavoro e per il lavoro dignitoso, con progetti di accoglienza diffusa, con l’utilizzo di immobili confiscati ed edilizia pubblica, ma nel frattempo occorre individuare subito, soluzioni immediate per mettere in sicurezza la vita dei lavoratori, con strumenti e moduli abitativi sicuri e dignitosi.

 

Riace premio Nobel per la Pace

Per queste ragioni, concludono, il Congresso nazionale della Cgil, impegna le proprie strutture a denunciare nelle sedi competenti e fino alla Corte Europea di Strasburgo, le responsabilità istituzionali per le morti richiamate e per la sistematica violazione dei diritti umani ai sensi della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Il Congresso nazionale della Cgil sostiene la candidatura di Riace a premio Nobel per la Pace.

 

 

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