La società Fc Crotone, che milita nel campionato di serie C, resta in amministrazione giudiziaria. Lo ha deciso il Tribunale di Catanzaro, sezione misure di prevenzione, che ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa lo scorso 13 ottobre.

I giudici hanno ritenuto che sia la Procura nazionale antimafia che la Procura di Catanzaro e la questura abbiano fornito «sufficienti indizi per ritenere che l’attività della società, in particolare nei settori della security e della gestione degli ingressi allo stadio, fosse profondamente influenzata dalla presenza invasiva delle cosche di ‘ndrangheta crotonese», di fatto confermando i presupposti originari che hanno giustificato l’adozione della misura.

Il ricorso della difesa si basava essenzialmente su tre denunce presentate dal presidente della società calcistica crotonese Raffaele Vrenna prima e Giovanni Vrenna poi, che a detta dei giudici, tuttavia, non hanno «alcuna significativa incidenza».

Le denunce, risalenti al 2014, 2017 e al 2019, infatti, non riguardano le “importanti anomalie” riscontrate specificamente nella gestione del Fc Crotone e dunque, secondo il tribunale, non smentiscono «l’atteggiamento fattivamente tenuto dalla società a fronte delle pretese della locale cosca di ‘ndrangheta». La società calcistica pertanto resterà in amministrazione giudiziaria fino alla scadenza prevista originariamente dal provvedimento, ovvero per la durata di un anno.