“Costa pulita”, ecco le richieste di condanna

L’operazione aveva colpito i clan Accorinti-Melluso-Bonavita di Briatico, Il Grande di Parghelia e Mancuso di Limbadi e Nicotera
di Giuseppe Baglivo
2 ottobre 2017
15:21

Nuova udienza questa mattina dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro per il processo con rito abbreviato nato dall’operazione antimafia denominata “Costa pulita” che ha colpito i clan Accorinti-Melluso-Bonavita di Briatico, Il Grande di Parghelia e Mancuso di Limbadi e Nicotera. Un’udienza al termine della quale il pm della Dda di Catanzaro, Andrea Mancuso, ha chiesto al gup la condanna degli imputati.

 


Queste le richieste di condanna: 20 anni di reclusione a testa per il presunto boss di Briatico Antonino Accorinti e il figlio Antonio Accorinti; 2 anni per l’ex consigliere comunale di Briatico Sergio Bagnato; 2 anni per l’attuale presidente della Provincia di Vibo Valentia, nonché sindaco di Briatico, Andrea Niglia (accusato di corruzione elettorale aggravata dalle finalità mafiose); 2 anni per l’ex sindaco di Briatico Francesco Prestia; 14 anni Nazzareno Colace, di Portosalvo; 6 anni Giuseppe Evalto, imprenditore di Spilinga; un anno e 10 mesi Francesca Galea di Siderno; 5 anni e 4 mesi per l’ingegnere ed ex consigliere comunale di Vibo Valentia, Giancarlo Giannini; 14 anni per Giuseppe Granato, imprenditore di Briatico; 10 anni Francesco Grillo; 12 anni Carmine Il Grande, presunto boss dell’omonimo clan di Parghelia; 10 anni Ferdinando Il Grande, di Parghelia; 10 anni Gerardo La Rosa, di Parghelia; 6 anni Giancarlo Lo Bianco, imprenditore di Portosalvo; 12 anni Francesco Marchese, di Briatico; 14 anni Emanuele Melluso di Briatico; 14 anni Leonardo Melluso, pure lui di Briatico; 18 anni Simone Melluso di Briatico; 12 anni Salvatore Muggeri, genero di Antonino Accorinti; 6 anni Salvatore Muzzupappa, di Nicotera; 10 anni Pasquale Prossomariti, di Santa Domenica di Ricadi; 9 anni Felice Lo Iacono, di San Costantino di Briatico; 14 anni Giancarlo Lo Iacono, dio Zambrone; 10 anni per Cosmo Michele Mancuso, boss di Limbadi dell’omonimo clan; 12 anni Salvatore Prostamo, di Briatico; 6 anni Giovanni Rizzo, di Nicotera Marina; 14 anni Carlo Russo, di Zambrone; 10 anni Davide Surace, di Spilinga; 10 anni Federico Surace, di Spilinga; 3 anni e 4 mesi Eugenya Umyarova (cl. ’73) dell’Uzbekistan.

 

Le richieste di pena sono scontate di un terzo per la scelta del rito abbreviato. Associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, usura, corruzione elettorale, concorso esterno in associazione mafiosa, detenzione illegale di armi, estorsione e danneggiamento i reati, a vario titolo, contestati.

 

Giornalista
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