‘Ndrangheta in Piemonte, maxi-causa civile della Regione contro i boss

È quanto propone il legale di parte civile per l'Ente: procedere nei confronti dei condannati in tutti i processi celebrati in Piemonte: «L’obiettivo è il contrasto al radicamento del fenomeno mafioso nel nostro territorio. Il danno è gravissimo»

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di Redazione
8 giugno 2020
19:00
(foto Ansa)
(foto Ansa)

Una maxi-causa civile contro i boss della 'ndrangheta condannati in tutti i processi celebrati in Piemonte negli ultimi anni. La proposta arriva dall'avvocato Alessandro Mattioda, legale di parte civile per l'ente Regione, interpellato dall'Ansa dopo l'udienza dell'appello bis per l'inchiesta Alto Piemonte.

«La nostra ottica - spiega - è il contrasto generalizzato al radicamento del fenomeno mafioso nel nostro territorio. Il danno è gravissimo. Ecco perché, a mio parere, non dovremmo limitarci alla quantificazione di somme da liquidare per singoli episodi. Mi piacerebbe un'azione legale che tenga conto di tutto l'insieme. Potremmo ragionare sulla sua fattibilità».


Da Minotauro a Carminius, Barbarossa e Fenice, sono stati numerosi i processi allestiti nel corso dell'ultimo decennio per iniziativa della Dda piemontese. Anche in Alto Piemonte la Regione ha ottenuto una sentenza favorevole (l'appello bis è ancora in corso ma per quel che riguarda la posizione dell'ente dopo una pronuncia della Cassazione si è già arrivati al cosiddetto "giudicato") e il diritto a chiedere un indennizzo in sede civile.

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