Il trapper Niko Pandetta, nipote del boss mafioso Turi Cappello, tra gli indagati nell'inchiesta della Dda di Palermo su un traffico di cellulari e droga nel carcere Pagliarelli di Palermo non è più detenuto in Calabria ma è stato trasferito nel carcere cagliaritano di Uta. Lo rivela L'Unione Sarda che ha sentito il suo legale sardo, l'avvocato Roberto Floris.

L'immagine di Pandetta era stata mostrata nella notte tra il 1 e il 2 maggio dal trapper Baby Gang in un video durante il concerto One Day alla Plaia di Catania. La vicenda aveva fatto scalpore e fatto scattare una perquisizione nel carcere di Rossano. Gli agenti della polizia penitenziaria avevano trovato un telefonino nella cella del nipote del boss Turi Cappello, che ora è stato trasferito in Sardegna ed è stato sottoposto al regime di alta sorveglianza per sei mesi.

L'avvocato Floris, però, ha chiesto, con un'istanza al Tribunale di Sorveglianza di Cagliari, la revoca dell'articolo 14bis. «Il regime di sorveglianza speciale applicato al signor Pandetta - dice il legale al quotidiano sardo - oltre ad essere stato assunto in violazione di legge, comporta, nel concreto, una notevole quanto ingiusta disparità di trattamento tra lui e gli altri detenuti che si sono resi responsabili di analoghe infrazioni, con la conseguenza che tale decisione rischia di minare in modo irreparabile il percorso risocializzante del condannato».