Leucomalacia periventricolare cistica. Così si chiama la patologia da cui è affetto Antonio Maria, un bambino di sei anni che, suo malgrado, quest’anno non è potuto andare a scuola perché, a causa di uno scaricabarile istituzionale, nessuno ha provveduto a procurargli un mezzo che lo potesse prelevare da casa e portare a scuola.

 

Ecco perché la madre, Rosita Terranova, donna combattiva che da tempo denuncia le anomalie e le piaghe di un sistema non a misura di disabile, ha chiamato per la seconda volta le telecamere di Striscia La Notizia. Antonio Maria non cammina, vede e sente con grande difficoltà e ha un fortissimo ritardo cognitivo. Non è affatto autonomo. In un lungo post su facebook Rosita Terranova racconta una vicenda amara e a tratti paradossale iniziata nel 2015 con l’iscrizione del figlio in una scuola di Cosenza e la richiesta da parte della dirigente scolastica di un pulmino con pedana e assistente alla persona.


La macchina si inceppa già qui, in un ping pong di competenze tra chi dovrebbe fornire il mezzo alla signora che è domiciliata a Cosenza ma residente altrove. Intanto il tempo passa, il piccolo non va a scuola, non può esercitare il suo diritto allo studio e alla socialità. La madre è costretta ad affidarsi ad un avvocato perché accusata di essere un genitore negligente e di non mandare il figlio a scuola.

 

Peccato che parallelamente lei stia facendo di tutto perché questo avvenga, tanto da arrivare a diffidare il comune di Cosenza. Terranova racconta anche di essere stata avvicinata più volte da chi ha tentato di corromperla dietro la promessa di risolvere il problema. Un’odissea dietro cui si cela solo il diritto di un bambino a potere frequentare la scuola. Presto il servizio su Striscia La Notizia.

 

Tiziana Bagnato