A dare qualche dettaglio in più sull’inchiesta annunciata dal presidente della giunta regionale della Calabria Roberto Occhiuto è l’Agi che, in un lancio battuto alle 22,17 di mercoledì, parla di cinque persone indagate nell’attività della Procura di Catanzaro e di avvisi di garanzia notificati lo scorso venerdì dagli uomini della Guardia di finanza.

Altro dettaglio: l’indagine sarebbe partita da alcuni articoli pubblicati dal quotidiano Domani nei quali si faceva riferimento agli affari tra Occhiuto e un suo collaboratore.

È lo stesso Occhiuto, nel suo messaggio social, a riferire che l’indagine per corruzione a suo carico avviata negli uffici giudiziari del capoluogo riguarda altre persone. Secondo quanto riportato sempre da Domani, uno sarebbe il suo stretto collaboratore Paolo Posteraro, già manager di Amaco, l’azienda di trasporti del Comune di Cosenza, e oggi capo segreteria di Matilde Siracusano, sottosegretaria del governo Meloni e compagna del presidente della giunta regionale. A Domani Posteraro commenta «non ho nulla da dire».

Accertamenti, nel quadro dell’indagine coordinata dal procuratore Salvatore Curcio e dal pm Domenico Assumma, vedrebbero coinvolto – sempre secondo il quotidiano di Carlo De Benedetti – anche Ernesto Ferraro, altro tecnico vicino al governatore. Ferraro, che arriva anche lui da Amaco, è oggi ai vertici di Ferrovie della Calabria, azienda di trasporto pubblico di proprietà della Regione Calabria attorno alla quale ha gravitato anche Posteraro.

Il nodo da sciogliere per gli inquirenti passa dunque, dunque, proprio dall’intreccio di rapporti tra Posteraro, Ferraro e Occhiuto. Come il governatore, che ha detto ai magistrati «controllatemi tutto e indagate con il massimo rigore», anche il manager di FdC si sarebbe detto «tranquillissimo». Al setaccio ci sarebbero rapporti societari e intercettazioni. Siamo tuttavia agli albori di un’inchiesta rispetto alla quale dalla Procura del capoluogo non trapela alcun dettaglio.

La segnalazione di Bankitalia e la risposta di Occhiuto: «Tutto trasparente»

Gli affari in comune tra Occhiuto e Posteraro erano già stati oggetto delle attenzioni della stampa nazionale negli anni scorsi quando i riflettori dell’antiriciclaggio di Bankitalia si sarebbero accesi su alcuni versamenti incassati dal politico, da Posteraro (allora suo socio) e da una delle aziende di cui i due erano azionisti. Notizia filtrata a ridosso della campagna elettorale che sancì l’elezione di Occhiuto. Il futuro governatore, anche allora, si disse stupito: «Mai avrei immaginato che si potessero sfruttare le mie aziende, il mio impegno a creare ricchezza e lavoro, che oltretutto è precedente al mio ingresso in politica, per alimentare la polemica elettorale. Ma tant’è: la mancanza di argomenti porta a tentare il tutto per tutto». E assicurò che le operazioni bancarie «di cui si parla difficilmente potrebbero essere più trasparenti».