«Non avrei mai pensato di dover condividere con voi una notizia di questo genere. Per la prima volta nella mia vita ho ricevuto un avviso di garanzia, mi dicono nell’ambito di un’inchiesta più ampia, che coinvolgerebbe più persone». Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un video postato sui social.

«Ho ricevuto un avviso di garanzia per corruzione. A me? Che in questi anni ho gestito la Regione con un rigore assoluto, che non ho fatto mai niente che si avvicinasse pure lontanamente a un’ipotesi di corruzione.
Solitamente si dice ‘sono sereno, confido nella magistratura’. Sono sereno un piffero… non sono sereno, perché essere iscritto nel registro degli indagati - anche a mia tutela, come mi dicono - per me è una cosa infamante: è come se mi avessero accusato di omicidio. È una cosa inverosimile che io possa essere avvicinato ad una ipotesi anche lontanamente vicina alla corruzione».

Cinque gli indagati

Le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro che vede coinvolto Occhiuto sono in tutto 5. A notificare l'avviso di garanzia, lo scorso venerdì, al governatore sono stati gli uomini della Guardia di Finanza. L'indagine, secondo quanto si apprende, sarebbe partita da alcuni articoli di inchiesta pubblicati dal quotidiano Il Domani nei quali si faceva riferimento agli affari tra Occhiuto e un suo collaboratore. Sulla base dei pezzi di Enrica Riera, la Finanza, coordinata dalla procura di Catanzaro, avrebbe condotto una serie di accertamenti che hanno portato all'iscrizione, sul registro degli indagati, di Occhiuto, di un suo collaboratore e di altre tre persone.

Occhiuto: «Controllatemi tutto, non ho fatto nulla di male»

In conclusione al suo video Occhiuto si rivolge direttamente agli inquirenti: «Io non faccio come quelli che quando passano dall’altra parte cambiano opinione – dice – . In questi anni ho detto ai magistrati e agli inquirenti che in una Regione come la Calabria bisogna indagare, indagare, sempre indagare fino in fondo. Fate la stessa cosa: indagate, indagate, indagate col massimo rigore, controllatemi tutto, perché io non ho fatto nulla di male. E anzi, ho chiesto oggi stesso di essere interrogato dai magistrati, pure al buio, perché non so nemmeno quale circostanza mi viene contestata. Ho chiesto di essere sentito al più presto perché per come mi sono comportato in questi anni non ho nulla da temere».