La reazione della Chiesa

Omicidio a Cetraro, il vescovo della diocesi di San Marco-Scalea: «Serve un contrasto alla violenza crescente»

Monsignor Stefano Rega esprime «profonda preoccupazione» dopo l'agguato di ieri sera in cui ha perso la vita il 46enne Alessandro Cataldo

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di Redazione
10 novembre 2023
13:12
Monsignor Stefano Rega
Monsignor Stefano Rega

Il vescovo monsignor Stefano Rega, a nome della Chiesa diocesana di San Marco Argentano-Scalea, esprime «profonda preoccupazione per l'atroce atto di violenza che ha colpito nella serata di ieri la comunità di Cetraro».

«Alessandro Cataldo, 46 anni di Cetraro, è stato tragicamente ucciso in un agguato a colpi d'arma da fuoco di fronte ad una pizzeria nella zona marina di Cetraro – si legge in una nota –. Questo drammatico episodio richiama l'attenzione sulla crescente violenza che affligge i nostri territori, ma rafforza la necessità di promuovere la pace e il dialogo».


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Il vescovo Rega, ricordando le tematiche affrontate durante il recente Convegno diocesano di inizio Anno pastorale, ribadisce il costante impegno della Chiesa nel fronteggiare le sfide sociali e promuovere un ambiente di comprensione reciproca. «La Chiesa – prosegue la nota – è collocata in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e il degrado sociale e si impegna attivamente nei settori chiave come scuola, sanità e circuito sociale».

«Durante il secondo giorno del convegno di apertura dell'Anno pastorale – prosegue –, i laboratori guidati da don Giovanni Mazzillo hanno fornito un'opportunità concreta per esplorare in profondità le tematiche emerse durante le relazioni e il dibattito in assemblea. Tra gli ambiti più espliciti figurano la criminalità organizzata e l'ambiente malavitoso. La conversione pastorale suggerita dal vescovo è una valida alternativa al fatalismo che eventi come questi mostrano con estrema evidenza. La pastorale attenta ai segni dei tempi nel contesto diocesano ha suggerito una riforma del piano di studio della Scuola di Teologia per Laici, all’interno della quale sono stati attivati corsi incentrati sulla tematica della ‘ndrangheta e sulla lotta alla violenza ed agni forma di sopruso come vocazione specificatamente cristiana. Questo compito è stato già delineato dal vescovo nella Lettera Pastorale “Cristiani dell’oltre”, nella quale è presente l’appello ad “una presenza qualificata dei cristiani nelle sfide sociali e politiche”».

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Il Vescovo ribadisce senza mezzi termini che «il nostro territorio è dilaniato dalla criminalità organizzata, la quale semina soltanto distruzione e povertà. La missione profetica di tutti i battezzati ci invita non solo ad una robusta formazione civica nei percorsi di catechesi e nelle omelie, ma anche a sostenere veri e propri processi di riscatto delle coscienze quale compito primario per tutti e non solo per un gruppo più sensibile». «La Chiesa diocesana – conclude la nota – sta lavorando incessantemente per alimentare una cultura di bene e pace nella società. Il vescovo invita tutta la comunità a unirsi in preghiera per la vittima e per tutti coloro che soffrono a causa della violenza. Allo stesso tempo, incoraggia il dialogo costruttivo come via per superare le divisioni e costruire un futuro migliore per tutti».

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