Sanita’ Calabria

Ospedale di Scilla non sicuro, l’Asp chiude parte della struttura: «Servizi trasferiti entro 24 ore»

VIDEO | La notizia data dal commissario dell'Azienda Lucia Di Furia: «Dalle analisi per la costituzione della Cassa della salute è emerso la scarsa qualità di esecuzione dei manufatti e la scarsa qualità dei materiali utilizzati per la costruzione del nuovo corpo dell'edificio» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di F.  A.
21 settembre 2022
16:52

Una parte dell’ex ospedale Scillesi d’America di Scilla verrà chiuso il 23 settembre prossimo perché i locali non sono sicuri. Lo annuncia in una nota Lucia Di Furia, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. Le fatiscenti condizioni di parte dell'ex ospedale di Scilla erano state già denunciate in un ampio reportage di lacnews24.it nel marzo dello scorso anno. 

«L’ex ospedale di Scilla – si legge nel comunicato - secondo quanto previsto dalla programmazione sanitaria regionale, verrà trasformato in Casa della salute. Al fine di procedere verso questo obiettivo, i tecnici di Invitalia hanno effettuato in questi ultimi giorni una serie di verifiche che riguardano la vulnerabilità sismica e di caratterizzazione dei materiali costituenti i blocchi strutturali esistenti».


«Dall’esito delle analisi – aggiunge Di Furia - è confermato l’elevato livello di degrado delle strutture indagate, i cui valori di resistenza dei calcestruzzi sono molto al di sotto di quelli normativamente dovuti, tale da richiedere opere di restauro e di consolidamento necessari per riportare il livello di sicurezza ai requisiti minimi previsti dalle vigenti norme».

«Mentre il corpo identificato come “vecchio ospedale” ha dato una sufficiente risposta in termini di sicurezza nei confronti delle azioni orizzontali di natura sismica e nei confronti dei carichi verticali, i restanti corpi, che costituiscono la gran parte della struttura, hanno testimoniato la scarsa qualità di esecuzione dei manufatti e la scarsa qualità dei materiali utilizzati, presentando un’elevata deviazione standard nei campioni analizzati, che definiscono una mancata sicurezza dei locali presso cui viene garantita attualmente l’assistenza sanitaria».

«Da quanto emerso, tenuto conto dei bassi livelli di sicurezza riscontrati, deve imporsi la necessità di adottare, senza alcun indugio, provvedimenti restrittivi dell’uso di tutti i corpi denominati "nuovo ospedale" - organismi edilizi A, B e C - e di immediato trasferimento di tutte le attività sanitarie erogate in altri siti».

«Pertanto - risultando i locali esistenti pericolosi per l’incolumità dei cittadini e degli operatori sanitari - si dispone dal 23 settembre l’avvio dell’attività necessaria a liberare nell’immediato le strutture, cessando le azioni sanitarie erogate».

«Allo stesso tempo, entro 24 ore, verranno valutati quali spazi del vecchio ospedale e quali strutture limitrofe possano essere utili per accogliere le attività sanitarie sospese, che devono comunque essere garantite: Cup, punto di primo intervento, laboratorio analisi con Punto Prelievi, farmacia, radiologia, endocrinologia, Pma, oculistica, ginecologia, allergologia, cardiologia, pneumologia, psichiatria, centro Salute mentale, chirurgia».

«Gli edifici sottoposti a questa momentanea restrizione saranno nei prossimi mesi interessati da un’accurata opera di ristrutturazione, che porteremo avanti con il supporto dei tecnici di Invitalia, al fine di poter riaprire al più presto il presidio sanitario, a quel punto definitivamente convertito in Casa della salute».

Giornalista
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