Incredibile scoperta

C’era anche un allevamento di tacchini nel palazzetto dello Sport di Insiti restituito al Comune di Corigliano Rossano

Gli amministratori accompagnati dalle forze dell’ordine hanno ripreso possesso della struttura dopo 12 anni di occupazione. Un privato lo aveva trasformato in una piccola azienda agricola: tra incuria, degrado e una piscina ricolma di rifiuti. Stasi: «Giornata storica ma non finisce qui»

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di Luca Latella
3 aprile 2024
17:17

Da palazzetto dello sport a magazzino per mezzi agricoli e animali, tra degrado, incuria, letame e… tacchini.
Così, questa mattina, una folta delegazione con a capo il sindaco Flavio Stasi, il vice sindaco Maria Salimbeni e gli assessori Mauro Mitidieri e Costantino Argentino, accompagnati da una ventina di agenti della polizia locale, circa trenta operai del settore manutenzione e da alcune volanti della Polizia di Stato, hanno ripreso possesso del palazzetto dello sport di contrada Insiti, al centro di un’azione giudiziaria per usucapione intentata da un privato nel 2012.
E lo hanno fatto dando seguito ad un’ordinanza di sgombero emessa dal Comune di Corigliano Rossano, appellata dal privato e rigettata alla vigilia di Pasqua dal Consiglio di Stato.
La struttura realizzata tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 del secolo scorso, si sviluppa su una superficie di circa 41mila metri quadri su cui sorgono – sarebbe meglio dire sorgevano, viste le condizioni – un’amplia palestra con gli spalti, diverse sale, spogliatoi ed una piscina semiolimpionica oggi colma di rifiuti.
Quell’area a valle del costruendo ospedale della Sibaritide è stata occupata più di dieci anni addietro e da allora è iniziato un tira e molla giudiziario tra il privato e gli ex comuni di Corigliano Calabro e Rossano che ne gestivano le sorti tramite il “Consorzio sportivo dei Comuni depressi della Piana di Sibari Rossano Corigliano”. Una vicenda dalle premesse torbide, come confermano il sindaco Stasi e l’assessore Mitidieri, che parlano di «partita venduta» e responsabilità amministrative passate che saranno al centro di nuove indagini.

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Lo stato dei luoghi

Entrare nel palazzetto è stato un «trauma» per tutti. Il fondo in pvc dove si giocava a basket, volley, calcio a cinque, pallamano e si praticava la ginnastica, non esiste più consumato dal passaggio dei mezzi agricoli e degli animali, oltre ad essere ricoperto in parte dal guano. Gli spalti sono diventati un deposito, le sale e spogliatoi, nella maggior parte dei casi sono ridotti in macerie, tranne quelli adibiti ad allevamento di… tacchini.
Tutt’attorno sorgono coltivazioni mentre la piscina semiolimpionica è ricolma di rifiuti apparentemente organici.
In quel palazzetto dello sport, seppur gestito tra alterne fortune dagli ex comuni di Corigliano – sulla cui superficie sorge – e Rossano, tanti giovani hanno praticato sport ed il 27 aprile 1991 è stato anche teatro in Eurovisione del campionato europeo di pugilato dei pesi leggeri, vinto dal calopezzatese Antonio Renzo.
Questa mattina gli operai erano già a lavoro per cambiare recinzioni, lucchetti e serrature.


Stasi: «Oggi godiamoci la festa ma questa è una brutta storia che non finirà qui»

«Questa è una giornata storica per la città – commenta sul posto il sindaco, Flavio Stasi – ai microfoni di LaC News24. Si pone fine a una vicenda di illegalità, abusivismo, arroganza ed anche di imbarazzo istituzionale perché non è stato facile recupere una partita che si stava per perdere.
La sentenza del Consiglio di Stato di qualche giorno fa ha finalmente legittimato la mia ordinanza di sgombero, dopo aver vinto la causa per usucapione (in primo grado, ndr). Oggi si restituiscono alla città 41mila metri quadrati occupati per anni in maniera abusiva e che invece sarebbero potuti essere a servizio della comunità».
Il primo cittadino racconta di aver ritrovato l’impianto «in condizioni vergognose» ed è convinto che «questa brutta storia non finirà qui».
Rispetto al futuro utilizzo il primo cittadino sembra avere le idee chiare. «Qui immaginiamo un centro città vivibile e sostenibile, dove allocare uffici, sedi istituzionali ma non col vecchio concetto del palazzo – conclude – bensì col contorno di un parco e tanto verde con dentro le istituzioni, i servizi ai cittadini, impianti sportivi e di aggregazione, così da farne un vero centro città».

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Mitidieri: «Ci saranno nuove indagini su comportamenti e responsabilità degli amministratori che ci hanno preceduto»

Soddisfatto anche l’assessore alla città trasparente ed efficiente, Mauro Mitidieri, nelle sue vesti di amministratore e avvocato che ha seguito da vicino la vicenda.
«La sentenza del Consiglio di Stato – spiega ai microfoni di LaC News24 – ci offre la possibilità di attuare l’ordinanza di sgombero già emessa dal comune di Corigliano Rossano, ed è il primo dato importante. L’ente riprende formalmente e nella sostanza il possesso del bene. Rispetto all’usucapione, la vicenda è ancora pendente dinnanzi all’autorità giudiziaria ordinaria che, comunque, ha già sentenziato in primo grado rigettando l’usucapione del privato. La questione è pendente l’appello, ma sono fiducioso per il futuro, già suffragato da qualche giorno da questa importantissima sentenza del Consiglio di Stato».
«Questa – ammette Mitidieri – è una ingarbugliata sulla quale si aprirà una nuova fase, quella sui comportamenti e sulle condotte degli amministratori che ci hanno preceduto».

Baldino: «Un trionfo per la giustizia e la legalità»

Esulta Vittoria Baldino. La deputata e vicecapogruppo del Movimento Cinque Stelle eletta nel collegio di Corigliano Rossano, definisce lo sgombero come «un trionfo per la giustizia e la legalità».
«Il ritorno del palazzetto dello sport di Insiti alla collettività di Corigliano Rossano – dichiara la parlamentare – segna in modo netto una vittoria per tutti i cittadini. Questa è una doppia vittoria perché un bene pubblico importante torna alla collettività e perché traccia una linea indelebile tra la buona e la cattiva amministrazione, tra chi guarda all’interesse collettivo e chi sul territorio ha fatto del lassismo e delle posizioni prone a lobby e potentati il suo agire politico».
«E’ un trionfo per la giustizia e la legalità, ma soprattutto un chiaro segnale del ruolo cruciale di un'amministrazione comunale nel promuovere un corretto agire e nel difendere i diritti dei cittadini. Attraverso l’impegno costante e rigoroso delle leggi, l'Amministrazione comunale di Corigliano Rossano ha dimostrato che nessuno è al di sopra della legge e che il bene comune viene sempre prima degli interessi individuali. Questo successo non solo rafforza la fiducia nella legalità e nell'equità, ma sottolinea anche l'importanza di una un'amministrazione trasparente, etica e orientata al bene pubblico».

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