Nel territorio sofioto una serie di eventi ha concluso l’ottava del Santo patrono, tra cui la significativa cerimonia a legare tre territori con gli stessi sentimenti collettivi
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Commozione, speranza e una sana predisposizione a un futuro ricco di opportunità che abbracceranno vari campi. Con questi propositi, i comuni di Santa Sofia d’Epiro, Cerzeto e Firmo si sono legati ufficialmente con un patto di amicizia, suggellato nella caratteristica chiesa di Sant’Atanasio. Nel luogo simbolo del culto arbereshe, i tre sindaci Daniele Atanasio Sisca, Giuseppe Rizzo e Giuseppe Bosco hanno così siglato un atto che andrà ben più del semplice formalismo, manifestando un vivo interesse a una collaborazione plurima che potrà diventare concreta in ogni ambito.
Come spiegato proprio all’interno della chiesa: «Le tre comunità sono unite da un’identica radice storica e da un patrimonio valoriale comune, custodiscono e celebrano con devozione secolare la figura luminosa di Sant’Atanasio il Grande, vescovo e dottore della Chiesa».
Il patto siglato con la partecipazione della consigliera regionale Luciana De Francesco quindi diventa un ponte tra passato, presente e futuro, rendendo così fieri e orgogliosi gli stessi fedeli che hanno “invaso” pacificamente la massima chiesa di riferimento, per essere partecipi e ben presenti nelle celebrazioni a tutto tondo di Sant’Atanasio.
L’ottava dedicata al santo è stata vissuta con particolare trasporto nel territorio sofioto, l’appeal sul piano religioso e turistico è aumentato decisamente nel corso delle ultime settimane. Merito un po’ di tutti gli attori in causa, passando dalla parte istituzionale a quella storico-culturale, nonché del lavoro sempre importante del comitato della fiera con numeri di tutto rispetto raggiunti globalmente.
Il weekend a Santa Sofia d’Epiro ha avuto altri due momenti importanti, incentrati sulla Primavera Italo-Albanese. La 65esima edizione dell’evento ha coinvolto varie figure istituzionali, partendo dal convegno in cui è stata sviluppata la storia di questa importante manifestazione. Ben diretta dal prof Riccardo Baffa, l’incontro del sabato sera ha concentrato la sua attenzione sull’importante tradizione da non sottovalutare come hanno ricordato, tra gli altri, la consigliera regionale Pasqualina Straface e il docente Unical, Franco Altimari.
Tanti i contributi da menzionare, con la parte ecclesiastica e l’università Orientale di Napoli a fare da costante supporto in un quadro di idee sicuramente importante da osservare, nella loro applicabilità, per il prossimo futuro.
Ieri infine festa per le vie del centro storico con l’esibizione in abiti tipici a coinvolgere più comunità limitrofe, per dare ancora di più un senso comune di appartenenza. La musica e i canti tipici hanno creato un’atmosfera quasi sospesa nel tempo, da riproporre con sempre più fiducia per le prossime edizioni.