Perizie false per scarcerare il boss, una condanna e tre assoluzioni in abbreviato

Con rito ordinario erano stati rinviati a giudizio Andrea Mantella e gli avvocati Salvatore Staiano e Giuseppe di Rienzo. Condannata oggi la compagna del collaboratore di giustizia

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di Luana  Costa
8 marzo 2021
14:48

Tre assoluzione e una condanna. Si è concluso così il procedimento con rito abbreviato scaturito dall'inchiesta sulle presunte false perizie volte a favorire la scarcerazione del boss emergente e attuale collaboratore di giustizia, Andrea Mantella.

I rinvii a giudizio 

Nello stesso procedimento - ma con rito ordinario - nel febbraio 2020 erano stati rinviati a giudizio Andrea Mantella, 46 anni, di Vibo Valentia; Francesco Lo Bianco, 48 anni, di Vibo (cugino di Mantella); l’avvocato Salvatore Staiano, 63 anni, di Soverato, legale del Foro di Catanzaro; l’avvocato Giuseppe Di Renzo, 46 anni, del Foro di Vibo Valentia; Silvana Albani, 69 anni, di Camerino; il medico della clinica Villa Verde di Donnici, Luigi Arturo Ambrosio, 82 anni di Castrolibero; Domenico Buccomino, 66 anni, di Cosenza; Massimiliano Cardamone, 43 anni di Catanzaro, specialista medico-legale; Antonio Falbo, 56 anni di Lamezia Terme.


Riti abbreviati

Questa mattina il giudice per le udienze preliminari ha condannato a tre anni di reclusione - confermando l'aggravante del metodo mafioso - Santina La Grotteria, compagna di Andrea Mantella. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni e 2 mesi (difesa dall'avvocato Francesco Catanzaro). Ha invece assolto per non aver commesso il fatto Antonella Scalise per la quale anche la pubblica accusa aveva chiesto l'assoluzione (difesa dall'avvocato Antonietta Di Nicolò).

Assoluzioni

Assolto dal reato di corruzione perchè il fatto non sussiste, Mauro Notarangelo, psichiatra e consulente di parte. Il giudice ha escluso l'aggravante del metodo mafioso mentre è andato prescritto il reato di falsa dichiarazione in atti destinata all'autorità giudiziaria. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione. L'imputato è difeso dagli avvocati Gregorio Viscomi e Stefano Nimpo. Assolto dal reato di corruzione perchè il fatto non sussiste anche Massimo Rizzo. Anche per lui è stata esclusa l'aggravante del metodo mafioso e prescritto il reato di falsa dichiarazione in atti destinata all'autorità giudiziaria. La pubblica accusa aveva chiesto una condanna a 6 anni e 2 mesi di reclusione, l'imputato è difeso dall'avvocato Francesco Gambardella.

Giornalista
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