Il processo

Petrolmafie, il bitume per la Provincia di Vibo e il pranzo fra il presidente Solano e l’imprenditore D’Amico

A deporre il maresciallo del Ros Vincenzo Franco che rispondendo alle domande del pm della Dda De Bernardo ha ricostruito la contestazione relativa ad una presunta turbativa d’asta. Ecco quanto emerso nel corso dell’udienza

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di Giuseppe Baglivo
4 gennaio 2023
20:48
Il Tribunale di Vibo
Il Tribunale di Vibo

Udienza del processo Petrol Mafie dedicata oggi ad una specifica contestazione, quella che si è svolta dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Gianfranco Grillone. In particolare la Dda di Catanzaro – oggi rappresentata in aula dal pm Antonio De Bernardo – ha chiamato a deporre il maresciallo del Ros Vincenzo Franco, il quale si è soffermato sul capitolo relativo alle forniture di bitume alla Provincia di Vibo Valentia. L’esame del teste ha quindi permesso all’ufficio di Procura di ripercorrere il tentativo dell’ente di affidare alcuni lavori pubblici per l’asfalto delle strade provinciali alla società “Dr Service” di Giuseppe D’Amico, 50 anni, di Piscopio, fra i principali imputati del processo ed attualmente detenuto.

In particolare, l’esame del teste si è concentrata su un pranzo dell’11 dicembre 2018 in un ristorante di Sant’Onofrio. Attraverso le intercettazioni e le captazioni, i carabinieri del Ros sono arrivati ad analizzare alcune trattative per l’acquisto di bitume da parte della Provincia di Vibo di cui Salvatore Solano (sindaco di Stefanaconi) ne era divenuto ad ottobre 2018 il presidente. 

Allo stesso tavolo del ristorante di Sant’Onofrio si sarebbero ritrovati l’imprenditore Giuseppe D’Amico (ora il cugino Salvatore Solano e Isaia Angelo Antonio Capria di Nicotera, dipendente della Provincia di Vibo. Fra gli argomenti di interesse investigativo trattati– per come riferito – vi era anche la possibilità che Giuseppe D’Amico garantisse “delle forniture di bitume” all’ente Provincia di Vibo. A tale pranzo era poi seguita una determina della Provincia per la fornitura diretta da parte della società di Giuseppe D’Amico di conglomerato bituminoso. Fornitura in seguito non eseguita in quanto il materiale era risultato di scarsa qualità. 


«Il pranzo è durato un paio di ore – ha riferito in aula l’investigatore – e, secondo la nostra ricostruzione, D’Amico riferiva a Solano che la Dr Service di Maierato era in grado di fornire bitume per la Provincia. Si trattava di bitume rigenerato proveniente dagli scarti dei lavori autostradali che veniva poi riposizionato nuovamente. Solano chiedeva quindi il favore a D’Amico di sistemare una strada, mentre D’Amico chiedeva al presidente della Provincia di sistemare una pratica con una dirigente della Provincia riguardante l’ampliamento del sito di stoccaggio rifiuti della Dr Service».

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