La protesta

Piano di riordino della rete ospedaliera, il Comitato regionale per la difesa del diritto alla salute: «Ricorreremo al Tar»

Per gli esponenti dell'associazione: «Non si può tacere difronte a tali scelte scellerate che mettono in serio pericolo il futuro di un’intera comunità. I calabresi non lo meritano»

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di Redazione Cronaca
4 aprile 2024
11:20
Medici in corsia
Medici in corsia

«Nella serata di ieri si è riunito il Comitato Difesa del Diritto alla Salute-Calabria per discutere del nuovo DCA 78 del 26 marzo attraverso il quale i territori della nostra regione perderanno diversi servizi sanitari. Durante la riunione tenutasi da remoto sono state evidenziate le già tante criticità e ciò che comporterà, ulteriormente, questo nuovo decreto». È quanto scrive in una nota il Comitato regionale per la difesa del diritto alla salute.   

«A Paola perderà il polo chirurgico, punto nevralgico per l’intero Tirreno cosentino e più nello specifico per il basso Tirreno; Rogliano non verrà più aperto come ospedale così come lo era prima, lasciando la valle del Savuto nell’abbandono totale; a Soveria Mannelli esiste un PO attrezzato ma depotenziato - continua la nota e quindi con il grande handicap di non poter dare servizi alla tanta richiesta di un territorio molto vasto a cavallo tra due province. A Praia a Mare verranno destinati 14 posti letto non si sa per cosa considerato che non c’è una chirurgia e manca di tanti reparti, forse sarà una buona casa della salute»


«A Cosenza, all’Hub provinciale AO Annunziata, si perde la terapia intensiva pediatrica, l’unica della provincia di Cosenza, la più grande del centro sud, nel silenzio assoluto, senza tutelare minimamente chi rappresenta il futuro di questa terra, i bambini. Per di più -aggiungono- nelle aree interessate dalla costruzione dei nuovi grandi ospedali i presidi presenti verranno quasi tutti trasformati in strutture territoriali, infatti, si legge nel DCA che "Il nuovo presidio è maggiore dei posti letto programmati e sostituisce totalmente l'attuale offerta pubblica dell'area interessata", ciò dunque, nello specifico, riguarda il presidio di Serra San Bruno, Tropea e Polistena solo per citarne alcuni». 

«Per questo e tanto altro - conclude la nota - abbiamo deciso di ricorrere al TAR Calabria avverso il Piano di riordino della rete ospedaliera e di mettere in moto la macchina organizzativa per una grande manifestazione pubblica. Non si può tacere difronte a tali scelte scellerate che mettono in serio pericolo il futuro di un’intera comunità. I calabresi non lo meritano. In una conferenza stampa illustreremo le iniziative».

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