Il progetto

Platì vede la luce in fondo al tunnel: i bunker della ’ndrangheta diventano gallerie d’arte

VIDEO | Un sopralluogo ha permesso di valutare lo stato del sito per comprenderne le maggiori criticità, a seguire la conferenza stampa a cui ha preso parte anche la Vicepresidente della Regione Giusi Princi 

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di Tonino Raco
29 settembre 2022
22:45

Delle mura costruite per arginare il corso di un torrente e utilizzate negli anni dalla criminalità organizzata come cunicoli-bunker sotto le strade di Platì, nella Locride, sono oggi al centro di un progetto di riqualificazione finanziato dal Contratto Istituzionale di Sviluppo della Calabria denominato Svelare Bellezza, promosso dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale. 

L’obiettivo è quello di illuminare e colorare con percorsi d’arte l’oscurità delle mura sotterranee che, allo stato attuale, versano in uno stato di dissesto. Sul sito, questa mattina, è stato fatto un primo sopralluogo per prendere atto delle criticità presenti, tra queste quella più significativa è di tipo idraulico. 


L'idea progettuale

«Con questo progetto - ha spiegato Rosario Sergi, sindaco di Platì - metteremo in sicurezza prima di tutto la percorribilità di questi luoghi, qui ci passano le acque reflue, ci sono vecchi scarichi fognari, c’è un pò di tutto. Quindi andremo a raccogliere le acque nere, convogliando le acque bianche in modo efficace e riempiendo di colori e di luce questi luoghi bui che hanno rappresentato per Platì qualcosa di troppo negativo»

Al sopralluogo hanno preso parte, oltre al sindaco Sergi, Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria; Ottavio Amaro e Rosa Marina Tornatora, docenti del Dipartimento Architettura e Territorio per conto dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria; Mario Maiolo, docente del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente per conto dell’Università della Calabria di Cosenza e don Ennio Stamile, Rettore del Centro di Formazione UniRiMI (Università della Ricerca della Memoria e dell’Impegno “Rossella Casini”) di Limbadi, assieme alle associazioni del territorio.

«È proprio il caso di parlare di luce in fondo al tunnel - commenta il rettore Zimbalatti - questa è un’iniziativa straordinaria che lega valori etici e morali di grande importanza con un territorio che ha voglia e necessità di crescere e lo può fare sicuramente tramite attività imprenditoriali e produttive ma anche attraverso percorsi culturali come questo».

Dopo il sopralluogo ci si è trasferiti nella sala consiliare del comune di Platì, dove si è tenuta la conferenza stampa moderata dal Dott. Pietro Schirripa in cui si è discusso del progetto assieme ai partecipanti al sopralluogo che sono stati raggiunti in comune dalla vicepresidente della Regione Calabria Giusi Princi; dal sindaco di Africo, Domenico Modafferi e dal vicesindaco di San Luca, Domenico Grasso. 

«È un progetto che rappresenta un riscatto culturale e sociale partendo da luoghi che erano espressione di illegalità e che vengono restituiti alla comunità e portati alla luce. Questi diventeranno luoghi di bellezza, un sito che potrà essere meta di visite da parte di scuole e cittadini. Questa bellezza deve essere foriera di valori diversi» così si è pronunciata la Vicepresidente Princi che ha risposto, inoltre, in merito alla candidatura della Locride a capitale italiana della cultura 2025: «C’è senz’altro l’impegno della Regione per sostenere questa candidatura, un impegno non solo verbale ma che sarà concreto e formalizzato attraverso un’apposita delibera, lo ha voluto il presidente Occhiuto e lo sosterrà tutta la giunta regionale».

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