Restano gravi, ma stabili, le condizioni di Rocco, l’undicenne di Acri precipitato ieri mattina dal terzo piano di una palazzina in via Beniamino De Ritis, nella zona Tiburtina a Roma. Il bambino, ricoverato all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, è attualmente in coma farmacologico, intubato e sottoposto a supporto rianimatorio avanzato. La prognosi resta riservata.

Rocco, classe 2013, oltre a frequentare la scuola media ubicata in località San Giacomo d’Acri, coltiva la sua passione per il calcio: gioca infatti come portiere nella categoria Esordienti dell’Acri Academy. «Rocco è un ragazzo d’oro, sempre sorridente ed è anche un ottimo portiere – ci dice il suo allenatore –. Facciamo il tifo per lui». 

Il piccolo si trovava nella Capitale insieme ai genitori (la mamma Santina è di Cirò Marina, il papà Enrico di Acri) e ai fratelli Lidia e Giovanni per festeggiare la laurea di uno zio. Secondo le prime ricostruzioni, l’incidente sarebbe avvenuto in modo del tutto accidentale: Rocco si sarebbe sporto dal balcone del bed and breakfast per salutare la sorellina che stava uscendo dal portone, perdendo improvvisamente l’equilibrio e precipitando nel vuoto per circa dodici metri. Nella caduta avrebbe urtato il cofano di un camion prima di finire a terra. Trasportato d’urgenza al Bambino Gesù, è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico per un’emorragia interna.

A fornire aggiornamenti sul suo stato di salute è stato in queste ore il consigliere del IV Municipio di Roma, Fabrizio Montanini, che si è messo in contatto con la famiglia: «Le condizioni sono stabili ma i dottori non vogliono pronunciarsi visti i gravi danni che ha riportato agli arti e ai polmoni, per i quali, con varie tecniche di operazione, sono riusciti ad escludere il peggio. Essendo atterrato sulla parte superiore del corpo, i problemi più grandi sono stati riportati alla testa  – scrive sui social Montanini – . Gli hanno posizionato una sondina per monitorare la pressione. Se dovesse aumentare apriranno la sua scatola cranica».

E ancora: «Il bambino è ricoverato nel reparto di rianimazione ed è stato messo in coma farmacologico per monitorare il tutto. Per questo motivo i dottori non possono esprimersi sullo stato di pericolo di vita».

La tragedia ha profondamente colpito non solo Acri e la comunità della frazione di San Giacomo, ma anche l’intero Municipio Roma IV. Il presidente Massimiliano Umberti e i consiglieri Montanini e Mariani hanno espresso pubblicamente vicinanza alla famiglia, invitando i cittadini a unirsi in preghiera per il piccolo. Forte la mobilitazione del quartiere Tiburtino, dove residenti, commercianti e membri del Comitato Beltramelli–Meda–Portonaccio si sono subito attivati per offrire alloggio e sostegno ai familiari. «Rocco – scrivono i residenti del quartiere – ti aspettiamo per organizzare una grande festa per il tuo ritorno».

«Ringraziamo di cuore tutti – ha fatto sapere la famiglia attraverso Montanini  – ma non occorre nulla, solo che il calore di tutti arrivi fino al letto di Rocco e che si preghi per lui». Nelle parrocchie romane di Sant’Igino Papa, Santa Bernadette Soubirous e Santa Maria del Soccorso si organizzano veglie e momenti di preghiera. Sui social, l’hashtag #PreghiamoInsiemePerRocco raccoglie decine di messaggi e candele virtuali. Ovviamente anche ad Acri si moltiplicano di ora in ora i messaggi di affetto sui social. Il sindaco Pino Capalbo ha scritto: «Siamo profondamente rattristati. Tutta la città di Acri prega per te. Forza Rocco, tieni duro». Un post di solidarietà è comparso anche sui canali social dell’Acri Academy, insieme all’immagine di un cuore rossonero e alla scritta “Forza Rocco”.