Prima il vaccino, poi il turno nel reparto Covid di Rossano: «Un dovere farlo»

INTERVISTA | Il dottor Giuseppe Rago, pneumologo dell’ospedale Giannettasio, tra i volontari dell’Asp a sottoporsi alla somministrazione del siero anti-coronavirus: «Emozionato ma non ho paura»

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di Salvatore Bruno
27 dicembre 2020
11:13

Sono arrivati alla spicciolata a partire dalla 9,30 i volontari inseriti nella prima tornata di somministrazione del vaccino contro il coronavirus. Sanitari in trincea, in prima linea nei reparti ospedalieri già dall’inizio della pandemia. Tra loro anche lo pneumologo Giuseppe Rago. Opera nel reparto Covid allestito al Giannettasio di Rossano.

«Dovere etico e morale»

«Ho il dovere di proteggere me stesso e i miei pazienti – spiega al nostro network – Io consiglio a tutti di farlo: ci consente di sviluppare gli anticorpi e vincere la battaglia contro il virus. Emozionato? Sì, ma non ho paura. Credo sia un dovere etico e morale sottoporsi al trattamento».


Tra poco in corsia

Dopo la somministrazione, Giuseppe Rago raggiungerà il proprio posto di lavoro nello spoke jonico: «In questa fase l’epidemia ci sta concedendo un po’ di respiro. Abbiamo avuto delle fasi davvero critiche, di tensione importanti durante la seconda ondata. Adesso ci aspettiamo la terza. Spero che la comunità continui a mantenere alto il livello di guardia perché il virus continua a circolare». 

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Giornalista
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